Lo Stato ha assegnato alla Regione Molise 52 milioni di euro per gli ammortizzatori in deroga 2014 – 2015 e 2016, e ha stabilito nel Decreto Legislativo n. 185/2016 che entro il 30 novembre sussiste l’obbligo di emanare i decreti regionali per impegnare queste somme a copertura delle casse in deroga e delle mobilità in deroga per il triennio 2014-2016.
La Regione Molise dopo insistite sollecitazioni si è limitata ad autorizzare solo i pagamenti per la mobilità in deroga 2014 per pochi milioni di euro, e al momento non risulta convocata la Commissione Regionale Tripartita per verificare come evitare di perdere la stragrande parte dei 52 milioni di euro attribuiti.
Come è noto per il 2015 la Regione Molise aveva già emesso i Decreti di autorizzazione al pagamento della mobilità in deroga per n. 1744 lavoratori, ma al momento non ha ritenuto di confermare quei provvedimenti con il duplice rischio di penalizzare quelle famiglie e di perdere i fondi ministeriali.
Su questi temi insistono anche le ulteriori somme pari a 216 milioni stanziate per gli ammortizzatori sociali delle Aree di Crisi di cui si attende la firma del riparto dal Ministero del Tesoro e che per il Molise potranno essere utilizzati per coprire il pagamento della cassa in deroga per 12 mesi ai lavoratori della GAM, sempre che la società e la Regione Molise predisporranno lo schema del piano di ricollocazione occupazionale entro i tempi previsti.
Sulla materia si registra anche la Circolare del Ministero del Lavoro n. 35 del 15.11.2016 che semplifica gli adempimenti a carico della GAM e della Regione Molise, e più in generale sull’insieme delle problematiche sulle Politiche Attive del Lavoro ci sarà una riunione tra le Regioni e il Ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, per il 23 novembre per chiarire quattro questioni, e più precisamente:
1. Lettera f) del comma 1 dell’articolo 2 del Decreto n. 185/2016 nella parte in cui modifica l’articolo 44 del 148/2016 (seconda parte del nuovo comma 6bis dell’art.44 del D.Lgs. 148/2015 che stabilisce testualmente “con esclusione delle risorse già oggetto di decretazione da parte delle regioni…” mentre nella prima parte si scrive “utilizzo delle risorse ad esse attribuite (le Regioni) in misura non superiore al 50%…”) > 50% delle risorse assegnate o 50% delle risorse rimanenti dopo la detrazione dagli importi assegnati delle risorse già decretate dalle Regioni (in alcuni casi possono raddoppiare le risorse disponibili)?
2. La destinazione alle aree di crisi sembra indicare che le politiche attive realizzabili con i residui non debbano riferirsi alle solo aziende che hanno utilizzato la deroga, come appare naturale, ma anche a quelle che hanno utilizzato altri ammortizzatori o a tutte quelle in crisi. E’ vero?
3. Il termine del corrente anno per far iniziare le politiche attive ci sembra veramente impegnativo: si può pensare ad un vincolo più percorribile o possiamo collegarlo a qualche provvedimento della Giunta regionale?
4. Il termine del 30 novembre 2016 per l’adozione dei decreti degli anni precedenti il 2016 può essere inteso in modo non perentorio solo ai fini della quantificazione della spesa?
Politiche attive del Lavoro e Ammortizzatori sociali, le regioni sono obbligate ad emenare i decreti
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