di Stefano Manocchio
Parto con una citazione personale, in riferimento ad un articolo di pochi giorni fa, che adesso potrebbe sembrare quasi profetico, allorquando, parlando delle prossime elezioni comunali a Campobasso, precisai che si sarebbero dovuti fare prima i conti con la posizione politica che avrebbe assunto l’eurodeputato Aldo Patriciello in vista delle Europee del 2024.
Cito testualmente “…L’ultimo gossip lo darebbe in dialogo stretto con la Lega, mentre in precedenza si era parlato prima di Italia Viva e poi di Fratelli d’Italia”.
Bene, c’è una voce forte ed accreditata nel suo entourage che confermerebbe questa ipotesi-gossip: Patriciello avrebbe deciso di tornare a correre per uno scranno a Bruxelles, ma candidandosi con la Lega.
Le indiscrezioni sulla bandierina politica di Patriciello in vista del rinnovo del Parlamento europeo sono iniziate diverso tempo fa e precisamente quando fu visto in platea alla presentazione del libro di Matteo Renzi; fatto istituzionalmente corretto, ma tale da far pensare ad un suo esodo politico da Foza Italia verso Italia Viva. Erano già noti alcuni disaccordi con il partito di Berlusconi, che sono gli stesi che poi avrebbero alimentato ulteriori indiscrezioni, che portavano verso Fratelli d’Italia. Vediamo tutte le ipotesi; e per farlo parto da una mia analisi di diversi mesi addietro.
La prossima tornata elettorale sarà difficile per le elezioni europee e in Forza Italia i margini d’elezione sono definiti e limitati e i posti disponibili saranno pochi con una concorrenza agguerrita; Italia Viva invece non ha ancora una squadra ben definita per Bruxelles soprattutto al Sud e quindi ci sarebbe stato campo aperto per Patriciello. Nel mentre però il Terzo Polo si è disintegrato e Renzi e Calenda ora si guardano in cagnesco ed è facile immaginare che non vogliano allearsi il prossimo anno; a questo punto è a rischio il quoziente elettorale con la possibilità che il politico venafrano, accettata la candidatura e dopo una lunga e costosa campagna elettorale (la circoscrizione Sud è quasi sconfinata), sarebbe potuto restare anche fuori dai giochi, nonostante il grande potenziale elettorale che ha sempre espresso e che potrebbe continuare ad esprimere.
Per quanto riguarda Forza Italia, aggiungiamo a quanto scritto che i rapporti con il partito sono stati certamente poco idilliaci soprattutto dopo lo ‘strappo’ con Vincenzo Cotugno, che non sappiamo se nel frattempo sia stato sanato o meno.
Come detto si era aperta una finestra verso Fratelli d’Italia, che non sappiamo perché si sia richiusa; certo è che quel partito è diventato troppo grande numericamente e troppo ambito da tutti. In sostanza Patricilello si sarebbe trovato in una squadra largamente composta da pezzi da novanta e con le sue stesse potenzialità d’elezione, ma i posti disponibili non sono certo illimitati.
In sostanza Italia Viva è troppo piccolo per pensare all’elezione e Fratelli d’Italia troppo grande elettoralmente. Quindi, stante la volontà dell’eurodeputato di rimanere a rivestire il suo ruolo comunitario a Bruxelles, sarebbe stato per lui giocoforza pensare ad un passaggio con la Lega, come si sente dire molto in questi giorni nei salotti della politica locale. Il partito di Salvini non è ai massimi storici ed al Sud è comunque più debole che al Nord; la concorrenza è minore e gli spazi di elezione sono maggiori.
Difficilmente il leader molisano scoprirà le carte prima dell’ufficializzazione, quindi per il momento l’ipotesi è nel campo dei “si dice”, che in passato però si sono spesso dimostrati vicini alla realtà.