Da un decennio la scuola molisana si trascina in uno stato di perenne caos senza un dimensionamento scolastico che agevoli l’organizzazione delle attività didattiche, l’offerta formativa, un piano per la messa in sicurezza degli edifici scolastici e di adeguamento della strumentazione utilizzata a partire da apparecchiature informatiche e mezzi digitali.
Con una delibera del giugno scorso la Giunta Frattura ha adottato le linee guida sul dimensionamento delle autonomie scolastiche per il 2014-2015 dando mandato alle Province di convocare i Comuni e la Conferenza di Servizio in cui è stata redatta e approvata la programmazione operativa.
Sicuramente il percorso effettuato dalle Province e il confronto con i Sindaci non ha determinato il miglior risultato possibile ma ha consentito per lo meno di colmare un vuoto e di offrire un’ipotesi di pianificazione obbligatoria per legge e opportuna per tutta una serie di motivazioni.
Sono di questi giorni le proteste di comunità locali che non hanno condiviso i piani ed è giusto che avanzino osservazioni e proposte correttive.
Sicuramente la Giunta Regionale prima ed il Consiglio Regionale dopo, nel limite dei margini ristrettissimi che assegnano alle province la potestà decisionale programmatoria, interverranno per accogliere quelle istanze che si inseriscono nel percorso delle vigenti normative e delle linee guida approvate con la Delibera di Giunta Regionale del 17.06.2013.
Ciò che bisogna evitare è la ripicca campanilistica ed il risentimento localistico con campagne di strumentalizzazioni propedeutiche ad imminenti appuntamenti elettorali comunali.
Il tema è troppo delicato per lasciarlo in balìa di figure che lo affrontano senza documentarsi e che scientemente o meno confondono il ruolo della regione che non ha alcuna responsabilità rispetto alla proposta approntata di Piano Scolastico Provinciale e la Conferenza Permanente dei Sindaci.
L’obiettivo di tutti deve tendere a far recuperare il ritardo nefasto del Molise su un’organizzazione scolastica strutturata su 54 dirigenze con la possibilità di avviare una fase di rilancio e di modernizzazione della scuola regionale.