“La Segreteria Regionale Molise della CONSAP, in ordine alla nota vicenda disciplinare che ha coinvolto ingiustamente due colleghi della locale Questura, assurta alle cronache nazionali e commentata dal popolo italiano come tutti abbiamo letto, ha avuto modo di prendere atto di quanto rappresentato dal Questore di Campobasso alla stampa dopo alcuni giorni di silenzio: se quanto letto è il risultato di una qualche strategia comunicativa, ebbene, essa appare discutibile come molte precedenti decisioni assunte da questo vertice.” – risponde così il Segretario Regionale della CONSAP, Peppino Pica, che poi continua asserendo che – “In merito a quanto apparso su una testata giornalistica locale nella giornata di ieri 23.06.2015, si evidenzia che:
1) Il richiamo proposto agli Agenti non è un Richiamo Orale, come è stato indicato (probabilmente per sminuirne la portata), ma un ben più grave Richiamo Scritto, il quale rimane, appunto, scritto nella storia matricolare del poliziotto per sempre.
2) Poiché le parole “se le porta il vento”, si allega al presente comunicato la contestazione addebiti formulata nei confronti del Capo Pattuglia della Volante, nella quale è distintamente riportata la norma disciplinare in questione: “art. 3 n.2 del D.P.R. 25 ottobre 1981, nr.737”, ovvero il Richiamo Scritto e, nello specifico, la negligenza in servizio. Il Richiamo Orale, lo diciamo per chi non avesse dimestichezza, corrisponde all’art.2 dello stesso D.P.R.
3) La procedura attuata dagli operanti è stata invece diligente e conforme a quella che impone la Legge ed è esattamente quello che hanno fatto i colleghi: espletare l’intervento (disposto dall’Ufficio-Sala Operativa 113) e svolgere i conseguenti atti Amministrativi e di Polizia Giudiziaria.
4) In relazione al fatto che alle ore 14.00 circa si dia ordine di effettuare una articolata e molto lunga procedura di identificazione, invito e denuncia di uno straniero, ad un equipaggio di volante che ha già terminato alle 13.00 le ore di servizio ordinario e che gli si imponga di effettuare il tutto “entro la fine del loro turno”, (ovvero entro le già trascorse ore 13.00!!), come risulta dalla suddetta nota stampa, ogni ulteriore commento al riguardo appare superfluo per l’evidente insostenibilità della tesi stessa.
5) Se il prolungamento del servizio in straordinario, imposto da un’attività nata su intervento 113, ha avuto ripercussioni sui turni di servizio successivi (come affermato), questo non può essere imputato ad altri che a chi organizza l’ufficio, non certo a chi opera in strada.
“Le contestazioni di sanzioni disciplinari sono, in questo periodo, all’ordine del giorno.” – continua il Segretario della CONSAP Pica Peppino – “Il paradosso è che un altro dipendente sarebbe recentemente stato sanzionato perché, a seguito di una grave crisi di salute che ha colpito un proprio figlio seriamente e documentatamente malato (il tutto certificato da personale medico) e nonostante avesse avvertito il proprio Dirigente (che lo ha confermato) a crisi in atto dell’emergenza sanitaria del proprio caro, non si era presentato nel pomeriggio a svolgere tre ore di straordinario programmato in ufficio.”
“Insomma, la cattiva gestione del personale, delle risorse e dei servizi attuata da questo vertice” – conclude Pica – “appare alquanto evidente e si ripercuote negativamente sui poliziotti della provincia di Campobasso e, conseguentemente, sull’efficienza del servizio reso al cittadino, come più volte denunciato dalla CONSAP negli ultimi mesi, la cui incisiva attività sindacale non mancherà di proseguire con l’attenzione e la decisione necessarie.”