In Molise esistono ben quattro vivai regionali, ora gestiti dell’ARSAP Molise che possono produrre piante necessarie a ridurre il CO2 e le polveri sottili. Non solo alberi per combattere il livello di anidride carbonica, ma anche alberi che oltre a produrre ossigeno possano producono anche tartufi come il Tuber aestivum (scorzone o tartufo estivo). Ossigeno e reddito per le aree ai confini delle produzioni agricole.
In una nota della Dott.ssa Elisa Poggiali (Ingegnere ambiente e territorio) si chiede quali sono gli alberi più efficaci per ridurre il CO2 e le polveri sottili?
È ormai a tutti noto che gli alberi e gli arbusti fungono da intercettatori di CO2, fissando il carbonio in modo anche permanente sotto forma di biomassa. L’entità degli scambi gassosi tra l’albero e l’atmosfera cambia a seconda dell’età e dello stato di salute dell’albero stesso, ma il bilancio netto globale di una macchia di vegetazione in equilibrio con l’ambiente circostante si può considerare stabile nel tempo.
A questo riguardo, i boschi periurbani, i parchi cittadini e i giardini, fungendo da accumulatori di CO2, giocano un ruolo fondamentale nel combattere i livelli crescenti di anidride carbonica atmosferica. Non solo: le piante hanno un ruolo importante anche nell’intercettare le polveri sottili, il PM10 e il PM 2.5, particelle grandi quanto 1/5 della sezione di un capello, che hanno le maggiori ripercussioni sulla salute umana: se il primo viene intercettato dalle prime vie respiratorie, il secondo va a depositarsi nelle terminazioni polmonari e nelle arterie.
In un’intervista pubblicata sull’Independent, Thomas Crowther, giovanissimo professore presso il Global Ecosystem Ecology dell’ETH Zürich, e il suo gruppo di studio hanno spiegato che la possibilità di piantumare 1,2 milioni di miliardi di alberi in parchi, foreste e zone verdi abbandonate, avrebbe un impatto nel contrastare il cambiamento climatico superiore a qualsiasi altra misura adottata dall’essere umano: dalla costruzione di impianti fotovoltaici a quella di turbine eoliche.
In termini quantitativi, ridurrebbe la quantità di CO2 nell’atmosfera in quantità pari a quella emessa dagli esseri umani nell’arco di un decennio. Infatti, secondo questo gruppo di ricerca, la presenza degli attuali 3 milioni di miliardi di alberi riesce ad abbattere 400 gigatonnellate annue e se a questi fosse aggiunto un altro 1,2 milione di miliardi di alberi, verrebbe catturato un altro centinaio di gigatonnellate di CO2, pari alle emissioni causate dall’uomo nell’arco di un decennio.
«Così possiamo affrontare due delle maggiori sfide del nostro tempo: il cambiamento climatico e la perdita di biodiversità ed è una cosa bellissima perché coinvolge chiunque – è opinione di professor Crowthe – Piantare alberi, letteralmente, rende le persone più felici nei contesti urbani, migliora la qualità dell’aria, quella dell’acqua, del cibo, l’ecosistema: è un qualcosa di tanto semplice quanto tangibile».
Il XX incontro di Vivaluna si terrà il 7 dicembre a Trivento, per parlare di queste tematiche con i proff. dell’Unimol Angela Stanisci e Sebastiano Delfine. Interverrà anche il Vescovo di Trivento Mons. Claudio Palumbo.
Il programma:
Ore 10,00 S, Messa celebrata da Sua Ecc. Mons. Claudio Palumbo – Cattedrale di Trivento
Ore 11,00 Incontro presso Auditorium Colle San Giovanni – Trivento
(Aristide Vitiello
Gran Taverniere Associazione Vivaluva)