Questa mattina, nel corso della seduta della Terza Commissione che ha licenziato il Piano regionale per la gestione dei rifiuti della Regione Molise, ho presentato un emendamento teso all’inserimento, nell’elenco dei siti da bonificare, anche dell’area di località Capoiaccio, in agro di Cercemaggiore.
La zona dove insisteva l’insediamento Montedison, smantellato all’inizio degli anni 90, risulta – a seguito delle minuziose indagini portate a termine solo qualche settimana fa dalla Commissione tecnica prefettizia che ringrazio per l’importante lavoro svolto – gravemente compromessa per la anomala presenza di radionuclidi.
Sebbene sembra escludersi l’inquinamento delle falde acquifere, così come segnalato dalla Prefettura di Campobasso, ritengo che siano necessarie altre azioni di indagine e, successivamente, la bonifica dei luoghi sui quali – fin dal novembre 2013 – la Terza Commissione consiliare competente per materia ha iniziato a porre attenzione con un imponente lavoro di ricerca dei documenti e con l’attivazione di tutti i percorsi perseguibili attraverso sia il Ministero dell’Ambiente sia l’Ispra.
I dati sui quali ho intenzione di chiedere approfondimenti saranno anche oggetto di una speciale seduta della Terza Commissione dedicata esclusivamente ai pozzi nel corso della quale inviteremo in audizione i referenti della Montedison per ulteriori ed approfonditi chiarimenti.
Ero e resto fermamente convinto che questa vicenda vada indagata nella sua completezza il prima possibile con ulteriori approfondimenti ed è mia intenzione portare all’attenzione dei cittadini i dati e le risultanze di questo certosino lavoro di ricerca dei documenti – a partire dagli anni Settanta ad oggi – grazie al quale è stato possibile ricostruire i fatti ed avviare le indagini concluse nei giorni scorsi dalla Commissione tecnica prefettizia composta, fra gli altri, dall’Ispra, dal Ministero dell’Ambiente, dal dicastero della Salute, dalla Regione Molise attraverso i suoi assessorati di riferimento, dall’Arpa e dall’Arpc.