“L’Organizzazione Mondiale della Sanità la riconosce come un problema di salute pubblica globale dal momento che il 2% della popolazione mondiale (circa 180 milioni di persone) ne sono cronicamente infette. In tutta Europa è stato messo a punto un piano nazionale per la lotta a questa malattia e l’Italia, solo recentemente lo ha approvato. Parlo dell’epatite C, che, grazie al progresso della scienza, potrà essere curata e debellata. Recentemente infatti è stato immesso in commercio un farmaco a base di sofosbuvir, in grado di inibire la RNA polimerasi che il virus dell’epatite C usa per replicare il suo RNA. E’ dunque un trattamento rivoluzionario ed innovativo che consentirà ai malati di epatite C non solo di curarsi ma di guarire definitivamente dalla malattia. Il governo italiano ha addirittura già stanziato un fondo pari ad un miliardo di euro in due anni per coloro che intendano curarsi in tale forma farmacologica. I malati delle altre nazioni così come quelli delle altre regioni di Italia, ma non quelli del Molise!” – ad affermarlo è il consigliere regionale Filippo Monaco, firmatario di una mozione, protocollata questa mattina, riferita proprio alla lotta alle epatiti virali ed ai centri prescrittori del nuovo farmaco a base di sofosbuvir.
“Recentemente, a Roma, si è svolto un convegno proprio su questo metodo di cura rivoluzionario, innovativo e che non comporta gravi disagi fisici per i pazienti, fino ad oggi curati con l’interferone. Notizie positive, sicuramente. Una malattia che colpisce e uccide migliaia di persone all’anno può essere debellata tramite la somministrazione di un farmaco per via orale. Non solo, perché l’immissione in commercio di tale farmaco andrebbe, nel giro di pochi anni, ad abbatterebbe i costi di cura fino ad oggi elevatissimi.”
“Ma cosa accade ad un malato cronico di epatite C, genotipo 1, con un’epatopatia compensata che ha la sfortuna di risiedere in Molise? Non ci sarà cura per lui perché la Regione Molise, per ragioni a me ignote, non ha provveduto all’accreditamento di centri specifici per la prescrizione di tale farmaco così come stabilito dalle determine dell’Associazione Italiana del Farmaco. L’articolo 2 delle determine AIFA del 26 novembre 2012 e del 7 gennaio 2013 parla chiaro: il farmaco, per essere prescritto e quindi essere scaricato sul sistema sanitario nazionale, deve avvalersi di centri utilizzatori specificatamente individuati dalle Regioni. Ed il vicepresidente dell’associazione Epac Onlus, nel corso del convegno romano, ha affermato proprio questo: la Regione Molise, insieme ad altre tre, non ha deliberato sui centri prescrittori andando incontro alla violazione della legge n.189/2012 sui farmaci innovativi”.
“E’ vero, siamo una regione piccola, ai più sconosciuta. Ma le malattie non fanno sconti, colpiscono sia i grandi che i piccoli territori. Non guardano alla nazionalità, tantomeno al colore della pelle o degli occhi. Colpiscono tutti, indistintamente. E l’equità nelle cure, specie se richiesto per legge, deve esistere. Non facciamo in modo che la nostra terra sia ancora una volta messa ai margini del sistema sanitario. L’epatite C esiste e vive anche qui. La Regione deve, nel più breve tempo possibile, individuare ed accreditare i centri presso cui sarà possibile prescrivere tale cura rivoluzionaria. E deve farlo non perché lo dice la legge, ma perché la salute dei cittadini va salvaguardata, curata, migliorata”.