Delusi, scoraggiati, arrabbiati. Per i giovani NEET tra i 15 e i 29 anni l’adesione al piano europeo di contrasto alla disoccupazione giovanile, che avrebbe dovuto rappresentare una speranza e un’ opportunità concreta di formazione e sperimentazione del lavoro, si sta trasformando in una vera e propria odissea tra complicanze, inadempienze e ritardati pagamenti. Diversi ragazzi molisani, che hanno iniziato i tirocini formativi lo scorso mese di Giugno, lamentano i ritardati pagamenti delle indennità dovute loro per la frequenza dei tirocini. Tutto ciò accade nonostante l’Agenzia Regionale Molise Lavoro abbia annunciato con una nota stampa di aver trasmesso i dati all’Inps per l’erogazione delle prime 175 indennità di tirocinio. Nella stessa nota è specificato che i pagamenti avvengono entro il 10 di ogni mese e che l’accredito Inps è subordinato all’invio della documentazione comprovante l’effettivo svolgimento, da parte del tirocinante, delle ore previste da regolamento. Siamo ormai al 20 Agosto e, nonostante i puntuali annunci dei vertici dell’Agenzia Molise Lavoro, i ragazzi finora non hanno visto un centesimo a fronte dell’attività prestata con grande dedizione e impegno. Le indennità riconosciute ai tirocinanti, va ricordato, ammontano a 450 euro lordi mensili, cifre irrisorie che valgono unicamente come rimborso spese. Appare perciò mortificante il fatto che questi ragazzi debbano arrivare a pensare di lavorare gratis quando ci sono 2,5 milioni di euro (fondi UE) stanziati dalla Regione Molise appositamente per la misura riguardante i tirocini extracurriculari. Se i fondi ci sono, perché mai non vengono utilizzati per pagare, nei tempi stabiliti da regolamento, le indennità spettanti ai giovani tirocinanti? Da chi dipendono questi ritardi? Sperando che chi di dovere dia una spiegazione ai ragazzi, comprensibilmente delusi e arrabbiati per tali inadempienze, confido che tanti seguano l’esempio di Rossella Guglielmi, la giovane laureata molisana che nei giorni scorsi ha denunciato pubblicamente ciò che il piano Garanzia Giovani si sta rivelando nella realtà dei fatti: “un labirinto di cui non si consoce l’uscita” e in cui troppe sono “le negligenze e i comportamenti sbagliati di funzionari che svolgono male il loro lavoro.” L’appello denuncia di Rossella rappresenta una speranza di riscatto per una intera generazione di giovani rilegati nella marginalità e costretti a fuggire dalla loro terra a causa della cattiva gestione delle risorse pubbliche. E’ tempo di lottare uniti per riaffermare diritti negati e non più di restare indifferenti.
Davide Vitiello, Associazione “Rifare l’Italia” PD