Egregio Presidente,
come Lei certamente saprà, la piccola ma invidiabile regione Molise, Sua come nostra, sta subendo i più feroci attacchi sotto l’aspetto ambientale e paesaggistico. Il numero elevatissimo di pali eolici già realizzati e le numerose altre richieste di nuove palificazioni, aggiunte a quelle delle centrali a biomasse e non solo, stanno ponendo il nostro amato territorio alla stregua di un percorso di guerra disseminato di mine vaganti. E, se del prodotto finale di una guerra si conoscono bene o male le risultanze nefaste, di questi nuovi mostri solo in parte sono noti i risvolti negativi. Apparentemente sono visibili gli scempi perpetrati all’ ambiente ed al paesaggio, resi irriconoscibili da parte di chi del Molise aveva fatto una meta da conservare gelosamente, meno immediati ma certi sono i danni causati alla salute dei Suoi corregionali a causa di fumi, polveri e veleni di ogni genere, nascosti ma tristemente reali gli affamati interessi di società null’affatto rispettose degli abitanti di questa terra e spesso, se non sempre, portatrici di riciclaggio e malaffare, degno solo di mafie e camorre come largamente dimostrato dai sequestri effettuati dalle procure del sud Italia a danno delle cosche. Ma Lei, presidente, conosce bene, quanto e più di noi, queste tristi vicende perché, come noto, la nostra regione è priva di un Piano Energetico Regionale, la mancanza del quale mette il futuro di questo lembo di terra alla mercè di qualsiasi avventuriero o malavitoso, agevolato da un’autostrada di autorizzazioni che non conosce ostacoli. A chi giova tutto ciò? Tutti siamo ormai convinti che non dotarsi del piano significa produrre interessi per una serie di soggetti, non ultimi politici, che nella concessione delle autorizzazioni intravedono (e vedono) diretti “benefici”, diciamo così! Noi siamo convintissimi che sia giunto il momento di sedersi intorno ad un tavolo per stilare un calendario di incontri funzionali allo studio ed alla stesura di un serio intervento legislativo per il settore di cui trattrasi. Del resto, presidente, noi continueremo ad ostacolare questa mattanza e non permetteremo neppure che a seguito di autorizzazioni colpevoli, poi revocate, gli abitanti di questa terra siano costretti a pagare le esose richieste di risarcimenti ad orologeria che le società accamperanno per il futuro. Presidente, con la presente Le chiediamo (al Comitato Interregionale contro le Camorre aderiscono numerose associazioni, enti, comuni, comitati) ufficialmente una convocazione per aprire la discussione di cui sopra e siamo certi che la stessa potrà esserci nei prossimi giorni. In mancanza di tale presupposto ci vedremo costretti, nostro malgrado, ad una lotta più decisa ed incisiva che vorremmo evitare per il bene del Molise. Ma siamo certi che Lei accoglierà questo nostro assist, anche in considerazione delle Sue ultime diciarazioni, che hanno ricordato il Suo proponimento di voler essere un presidente attento alle esigenze delle genti che lo hanno eletto a governare la propria terra.
Emilio Izzo