“Il Molise ha finalmente un piano energetico” si legge con toni entusiasti emanati a suon di tromba dal governo regionale. Ma, forse, era meglio non averlo. Non nel modo in cui questo centrosinistra lo ha approvato contravvenendo, ancora una volta, alle promesse fatte agli elettori molisani.
Frattura e compagni ci hanno abituato ormai alle discrasie tra parole e fatti: lo abbiamo visto con la sanità, lo hanno ripetuto con l’approvazione del Piano energetico.
Dopo aver incassato i voti della sinistra e delle numerose associazioni ambientaliste che contestavano le linee guida approvate dal mio governo regionale, ecco che in aula il governo Frattura presenta un Piano energetico che altro non è se non un’esercitazione tecnica a maglie molto più larghe. Il PEAR, se non corroborato da scelte più puntuali di un opportuno piano territoriale che definisca nei minimi particolari le aree da preservare dagli impianti energetici, rischia di trasformarsi in un vero e proprio assalto per il territorio. Sulla base dei principi enunciati, infatti, gli impianti energetici potranno proliferare senza alcuna regola se non quelle già stabilite nelle nostre linee guida. Non è un caso che tutte le associazioni di cui sopra, che hanno creduto nelle promesse di Frattura e compagni ed hanno sostenuto questo governo regionale alle passate elezioni, oggi ne hanno criticato la scelta.
Noi abbiamo deciso di abbandonare l’aula dopo che la maggioranza ha bocciato la pregiudiziale posta dal collega Petraroia e da noi sostenuta dimostrando che, nonostante la nostra opposizione, il provvedimento sarebbe stato comunque approvato per buona pace delle false promesse enunciate in campagna elettorale.
Piano energetico, Iorio: il governo Frattura permette l’assalto del territorio
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