Sull’emergenza lavoro costruiamo insieme una proposta da portare all’attenzione del Governo Nazionale per chiedere risposte straordinarie e misure eccezionali in favore del Molise, senza delle quali non riusciremo a bloccare l’emorragia dei posti di lavoro e di giovani costretti ad emigrare. Sulle vertenze più dure individuiamo risposte possibili in grado di tutelare il reddito dei lavoratori e salvaguardare i settori economici colpiti a partire dal tessile, dall’agroalimentare, dall’edilizia e dall’indotto metalmeccanico.
L’assegnazione di 2,7 milioni di euro per la cassa in deroga ci permetterà di soddisfare le necessità di parte dei lavoratori coinvolti per il 2013 ma per il 2014 rimarrà aperto il problema della copertura finanziaria.
Sull’ITTIERRE il 29 gennaio si lotterà per avere certezze sull’utilizzo di 12 mesi di Cassa Straordinaria ma ciò che serve è la credibilità di un piano di rilancio che preservi l’occupazione.
Sulla GAM si è riusciti ad accedere agli ammortizzatori sociali e si pagheranno auspicabilmente parte delle spettanze pregresse ma occorrerà operare per dare un nuovo assetto alla filiera avicola in un mercato in cui i competitori ed i concorrenti agiranno per fa morire Bojano ed il Molise.
Per questo lo strumento dell’area di crisi giustamente rivendicata nelle delibere comunali di Venafro, Isernia e Bojano rimane un obiettivo che guarda al futuro e disegna un percorso per uscire dalla palude.
Se saggiamente orienteremo e concentreremo le energie del Molise verso il Governo Nazionale con una proposta straordinaria che miri a non far morire l’economia del nostro territorio, saremo in grado di strappare delle risposte capaci di ricostruire una prospettiva di sviluppo. In caso contrario le urla scomposte copriranno l’agonia di una terra calpestata dall’indole fratricida dei suoi abitanti.