Attimi di paura ed agitazione quelli vissuti da una famiglia del piccolo comune costiero, nel tardo pomeriggio di mercoledì quando la figlia sedicenne decide di non rientrare a casa. Immediata la segnalazione alla Stazione Carabinieri di Petacciato che con la oculata direzione del Comandante, avviano da subito le indagini volte ad appurare i motivi dell’allontanamento.
Quel che emerge è un litigio verificatosi nella prima mattinata con la manna, per motivi legati a questioni adolescenziali, in quel braccio di ferro continuo che si ingenera a quell’età. Sembrava tutto risolto come accaduto in altre circostanze, tant’è che la ragazza va a scuola e la madre a lavoro.
Nel pomeriggio nessuno fa caso al mancato rientro della ragazza, ma all’imbrunire iniziano le preoccupazioni e alle 19.30 la richiesta di aiuto ai Carabinieri.
Una fitta rete di controlli, sia tramite social network che tramite gli amici e persone sentite, danno una iniziale risposta rassicurante, la ragazza aveva inviato messaggi e continuava ad utilizzare il telefono cellulare, escludendo così qualche gesto inconsulto che non era comunque mai stati preso in considerazione per le modalità dell’allontanamento.
Un solo messaggio al fratello ove diceva “sto bene”, aveva comunque messo allarme.
Il positioning effettuato dai Carabinieri tramite il gestore telefonico, localizza la cella di aggancio nel Comune di San Salvo e di li è facile individuare l’abitazione e l’amica ove si era recata la 16enne, rintracciarla alle 23.00 circa e riaffidarla ai genitori che hanno tirato un sospiro di sollievo, ringraziando gli investigatori.
Una storia alla quale i Carabinieri della Stazione di Petacciato hanno posto – in brevissimo tempo – il lieto fine, frutto della dedizione, dell’impegno e della professionalità che i Carabinieri della Compagnia di Termoli mettono quotidianamente in campo, avvalendosi della collaborazione dei cittadini, ai quali si richiede sempre la tempestività nelle segnalazioni.