A distanza di oltre un anno e mezzo da quel tragico 13 giugno del 2020, quando il compianto Domenico ha perso la vita sul proprio posto di lavoro, la Procura di Isernia ha chiuso le indagini ed ha chiesto il rinvio a giudizio per alcuni responsabili della società Serioplast Spa e dello stabilimento di Pozzilli.
La famiglia D’Amico, che in questo lasso di tempo ha preferito rimanere in silenzio, evitando anche di commentare le dichiarazioni inopportune e le voci di quanti, nell’immediatezza dei fatti, in modo a dir poco discutibile, avevano addirittura ipotizzato una responsabilità del ragazzo nel verificarsi dell’incidente, non può che prendere atto di questo primo ed importante passo nell’affermazione della verità dei fatti e nel rendere giustizia ad un ragazzo vittima del lavoro.
La richiesta di rinvio a giudizio, infatti, inizia a fare chiarezza e sgombra il campo da equivoci ed insinuazione sulla condotta di Domenico e sulle responsabilità di quel drammatico incidente, chiarendo che il povero Domenico non ha posto in essere alcun comportamento imprudente o azzardato, non è stato responsabile dell’incidente, ma ha pagato con la propria vita colpe non sue, carenze formative, guasti nel funzionamento dei macchinari e dei sistemi di sicurezza.
Confidando, come ha sempre fatto sin dal primo giorno, nel lavoro della magistratura, la Famiglia D’Amico nel ringraziare la Procura di Isernia per il lavoro svolto, è certa che il Tribunale saprà valutare con serenità fatti e responsabilità di quel tragico 13 giugno 2020, onorando la memoria ed il sacrificio del compianto Domenico.
Perché la morte di Domenico possa almeno servire da stimolo a prestare maggiore attenzione alla sicurezza sui luoghi di lavoro ed al rispetto delle specifiche normative, perché nessuna famiglia debba più piangere un figlio uscito per andare a lavorare e mai più tornato a casa.
Avv. Quirino MESCIA