Perché opporsi ai trattati Ttip e Ceta. Ne parliamo venerdì 4 ottobre alle ore 18,30, alla Casa del Popolo di via Gioberti, 20 a Campobasso , con Monica Di Sisto, giornalista, saggista e coordinatrice della campagna NO TTIP, No CETA
Il TTIP è un trattato di liberalizzazione commerciale transatlantico che ha l’intento dichiarato di modificare regolamentazioni e standard (le cosiddette “barriere non tariffarie”) e di abbattere dazi e dogane tra Europa e Stati Uniti rendendo il commercio più fluido e penetrante tra le due sponde dell’oceano.
Se il trattato venisse approvato tutti i settori di produzione e consumo come cibo, farmaci, energia, chimica, ma anche i nostri diritti connessi all’accesso a servizi essenziali di alto valore commerciale come la scuola, la sanità, l’acqua, previdenza e pensioni, sarebbero tutti esposti a ulteriori privatizzazioni e alla potenziale acquisizione da parte delle imprese e dei gruppi economico-finanziari più attrezzati, e dunque più competitivi. Senza pensare che misure protettive, come i contratti di lavoro, misure di salvaguardia o protezione sociale o ambientale, potrebbero essere spazzati via a patto di affidarsi allo studio legale giusto e ben accreditato.
Il trattato CETA, è fratello minore del TTIP, è un accordo di libero scambio molto criticato da associazioni e gruppi di base per il suo profilo improntato al mercato, cui darebbe una torsione liberista particolarmente forte, facendo arretrare dazi, garanzie e diritti a beneficio di multinazionali e lobbisti. Mentre il TTIP, gigantesco accordo, dovrebbe unire in un unico mercato UE e USA, il CETA è stato stipulato fra Unione e Canada.