Il tema della riforma fiscale, che è stato rilanciato nelle scorse settimane dalle dichiarazioni del Presidente del Consiglio, va affrontato con l’obiettivo di ridurre il carico fiscale che oggi grava sul mondo del lavoro, sui pensionati e sulla parte produttiva del Paese. Il 2 settembre p.v. la Cisl depositerà presso la Corte di Cassazione le firme raccolte per la presentazione del progetto di legge di iniziativa popolare “Per un fisco più equo e giusto”, nel quale sono contenute alcune proposte che possono offrire un contributo utile alla definizione della strategia di politica fiscale del Governo, fra le quali l’ampliamento dei beneficiari del “Bonus fiscale di 80 euro”, che va esteso a tutti i lavoratori, ai pensionati e agli incapienti che percepiscono redditi fino a 40.000 euro e, in misura ridotta, oltre questo importo e fino a 50.000 euro.
Il Presidente del Consiglio ha indicato nei giorni scorsi un progetto di riduzione della pressione fiscale in cinque anni, che prosegua nel 2016 con l’abolizione della tassa sulla prima casa e negli anni successivi con la riduzione delle imposte sulle imprese, con la revisione delle aliquote Irpef e con la riduzione del carico fiscale che grava sui pensionati.
La Cisl valuta positivamente l’obiettivo di riduzione delle tasse sulla prima casa, a condizione che il Governo compensi la perdita di gettito degli enti locali, al fine di evitare effetti indiretti negativi sui cittadini. Si tratta di una misura che risulta coerente con la nostra richiesta, contenuta nel disegno di legge di iniziativa popolare, di esentare la prima casa di abitazione da ogni tassa e imposta sulla proprietà e sul possesso.
Pur comprendendo l’esigenza di una riforma fiscale da attuare in tempi medi la Cisl ritiene necessario agire prioritariamente dal lato della domanda, per sostenere i consumi e rilanciare l’economia nazionale. Qualunque riduzione del cuneo fiscale che grava sulle imprese va accompagnata con una contestuale riduzione del carico fiscale che grava sui lavoratori, sui pensionati e sulle loro famiglie. A tale scopo vanno impegnate tutte le risorse del fondo per la riduzione della pressione fiscale, a cui deve affluire il ricavato della lotta all’evasione e quanto si renderà disponibile con il taglio dei sistemi di agevolazione e favore fiscale non destinati a beneficio dei lavoratori e dei pensionati o per la realizzazione di diritti sociali costituzionalmente protetti. Si tratta di risorse importanti che, per ammissione dello stesso Presidente del Consiglio, possono generare un gettito annuo di circa 20 miliardi di euro.
La riduzione dell’Irap e dell’Ires deve avvenire con criteri di selettività, in grado di valorizzare le imprese più virtuose, stimolando la crescita della produttività e l’innovazione e il miglioramento qualitativo e quantitativo dell’occupazione. Anche a tale proposito la Cisl si impegna affinché già con la prossima legge di stabilità sia ripristinata la tassazione agevolata sui premi di risultato erogati tramite la contrattazione di secondo livello, aziendale o territoriale.
“Per un fisco più equo e giusto”, la Cisl presenta le firme raccolte aalla Corte di Cassazione
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