Rischia di provocare una catastrofe la decisione dei governi di porre a 2 gradi il limite dell’aumento per il riscaldamento globale. A sostenerlo è uno studio pubblicato da un gruppo di scienziati di diverse nazionalità, su PlOs One, una peer-reviewed internazionale open-source dedicata agli studi scientifici. Secondo il gruppo di scienziati basterà l’aumento di un solo grado della temperatura del pianeta a innestare eventi meteorologici estremi, come lo scioglimento dell’Artico e l’aumento delle emissioni di CO2. Consentire quindi un aumento di due gradi sarebbe estremamente pericoloso tanto da ridurre a un orizzonte massimo di 30 anni il raggiungimento massimo delle emissioni di CO2 a 1.000 “gigatoni”, considerato un limite obiettivo invalicabile oltre il quale il pianeta precipiterebbe verso un’inarrestabile catastrofe ambientale. Il tutto in considerazione che la ricerca si basa su di una serie di riscontri oggettivi, come lo scioglimento dell’Artico, dell’area Antartica, la riduzione dei ghiacciai d’alta montagna e l’estensione delle aree aride. Cose che inducono a invitare i governi ad avviare politiche di risanamento ambientale che portato non solo a tagli di emissioni dell’ordine del 6% annuo ma anche intervenire con massicce campagne di rimboschimento. Inoltre, sempre lo studio, sostiene che fino a quando si continueranno a bruciare combustibili fossili ai ritmi attuali per produrre energia elettrica, sarà impossibile arrivare ad effettive riduzioni delle emissioni di Co2, ecco perché si è spezzata una lancia ad implementare l’uso del nucleare che rappresenterebbe “l’unica soluzione reale al problema del riscaldamento globale”.
Massimo Dalla Torre