Abbiamo già ribadito, nei giorni scorsi, con le osservazioni inviate alle commissioni (che hanno ritenuto di non concederci audizione), la volontà popolare espressa all’indomani del referendum sull’ Acqua pubblica: che è e rimane un punto fermo e cioè una gestione totalmente pubblica.
La proposta di legge in discussione oggi 3 marzo, in Consiglio regionale, invece, non dà alcuna garanzia che l’acqua rimarrà in Molise un bene comune da salvaguardare, un bene pubblico a gestione pubblica.
Avevamo “osservato”, insieme al Comitato Acqua Bene Comune di Termoli e la Fondazione “Milani, e chiesto esplicitamente che il testo uscisse dalle commissioni già con un esplicito riferimento della futura gestione in house del servizio idrico integrato con una società Comuni/Regione, attraverso Molise Acque, ristrutturando quest’ultima con un assetto giuridico compatibile.
Ma questo non è avvenuto al di là delle affermazioni di rito che tutti “vogliamo una gestione pubblica” ma che non hanno alcuna rilevanza se non inserite nella legge che si va ad approvare.
Seguiremo i lavori del consiglio e registreremo le singole posizioni sperando che anche i Sindaci lo facciano, nella speranza che possa ancora essere inserito e approvato un emendamento in tal senso.
Sappiano la politica e i rappresentanti “del popolo” (e non di altri interessi) in Consiglio regionale che su questa questione chi, come noi, si è battuto in quella strepitosa campagna referendaria sull’Acqua pubblica, sarà pronto a riportare di nuovo e ancora più forte quella istanza di civiltà nelle piazze e nelle famiglie molisane!
Associazione LIBERA Molise
PdL 136: Acqua pubblica, Libera Molise: si rispetti la volontà popolare!
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