Nella trasmissione “Ballarò” andata in onda la sera del 21 aprile su Rai 3 è emerso che su dieci giovani intervistati solo uno aveva una vaga cognizione sulla ricorrenza del 25 Aprile. Il Partigiano chiamato dal conduttore a commentare questa anacronistica situazione di assurda assenza di conoscenza elementare non si è lasciato prendere dallo sconforto e ha avuto la lucidità di invitare i ragazzi a unirsi intorno ai valori della Carta Costituzionale, riappropriarsi tramite lo studio degli ideali di libertà che sono alla base del nostro sistema democratico e organizzarsi per essere più efficaci nella tutela dei diritti universali di cittadinanza.
La sollecitazione coraggiosa del vecchio Partigiano merita di essere raccolta e rilanciata, ma contestualmente è necessario interrogarsi sul ruolo della scuola nelle omissioni gravi di educazione civica con almeno i rudimenti minimi della storia italiana.
Si tratta di capire ad esempio in Molise, in vista del 70° anniversario della Guerra di Liberazione, quante e quali scuole hanno promosso progetti didattici, ricerche sui partigiani molisani, eventi culturali o visite guidate al Monumento Nazionale del Corpo Italiano di Liberazione di Monte Marrone?
E’ importante che questa data fondamentale della nostra democrazia rappresenti oggi e per il futuro il punto di partenza della nostra società libera conquistata con il sangue di tanti giovani uccisi due volte, prima dai fascisti e poi da chi li ha dimenticati con ignavia e ottusità.
Pietro Maio
PD Medio Molise: il 25 aprile è una ricorrenza conosciuta dai giovani?
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