La Regione e i partiti borghesi del Molise (la destra, il PD ecc.) esaltano l’EXPO 2015 di Milano come “grande occasione dello sviluppo locale”, persino accostandolo ai valori del Primo Maggio. In realtà si è visto che l’EXPO incarna solo l’ipocrita esaltazione del “capitalismo come fattore di progresso contro la fame nel mondo”, mentre essa si aggrava nel mondo, per via dell’accaparramento delle terre per la produzione dei biocombustibili, del saccheggio delle risorse, dell’impatto dei cambiamenti climatici indotti dall’industrializzazione capitalista, dello spopolamento e impoverimento delle campagne.
La corsa all’abbattimento dei costi da parte dell’industria alimentare, in reazione alla caduta del saggio di profitto, peggiora la qualità dei cibi (e moltiplica le frodi alimentari) anche in danno alle masse molisane. Gli stessi lavori dell’EXPO ci parlano di speculazione selvaggia sul territorio, corruzione dilagante, infiltrazioni mafiose, super sfruttamento del lavoro e negazione degli elementari diritti sindacali. Questa vetrina è anche la coreografia di regime del Renzi che abbatterà anche sulle classi popolari molisane, del suo legame coi poteri forti e i loro comitati d’affari, verso la Terza Repubblica bonapartista che concentri il potere nelle mani del Capo.
L’operazione di teppismo idiota alla manifestazione di Milano, vandalico nichilista, condotta da alcuni gruppetti, ha procurato un danno profondo alle ragioni anticapitalistiche di questo movimento, oscurandone la riconoscibilità sull’opinione pubblica dei lavoratori; ha consentito alle classi dominanti e al loro Stato di rafforzare la pretesa di un regime speciale di ordine pubblico nei mesi dell’Expo e del Giubileo, contro i diritti e le lotte del lavoro.
Anche dal Molise dobbiamo respingere questa campagna isterica di criminalizzazione, senza però porre sullo stesso piano gli idioti teppisti con i poteri forti, benché ad essi funzionali.
Il nichilismo vandalico espresso a Milano vive della propria auto rappresentazione dentro le regole del gioco della società borghese e si accontenta della nicchia del proprio immaginario, non ha altra ambizione che l’emozione di un gesto, come l’assurdo incendio di un auto a caso, che magari è di un poveraccio indebitato.
Al vuoto ed idiota teppismo nichilista i marxisti rivoluzionari, anche dal Molise, oppongono un’ambizione ben più radicale: quella di una rivoluzione sociale anticapitalista che riorganizzi la società su basi nuove. Lavorando per un’ opposizione di classe e di massa contro gli sfruttatori, contro i disegni reazionari e bonapartisti del renzismo, a partire dalla ricomposizione delle mille vertenze del lavoro in un’unica vertenza generale unificante, capace di organizzare e far pesare la forza materiale di milioni di sfruttati. Unificazione di vertenze di cui anche i lavoratori molisani hanno dunque bisogno.
Si tratta di lavorare, insomma, per un governo dei lavoratori che rovesci la dittatura del profitto , liberando la società umana, di portare in ogni lotta il senso e le ragioni di questa prospettiva; anche all’interno del movimento No Expo.
E la lotta all’antagonismo vuoto e nichilista nelle fila della giovane generazione è solo un risvolto di questa battaglia rivoluzionaria e di classe.
Tiziano Di Clemente PCL Molise