“Salutiamo con favore l’approvazione dello schema del patto per la sicurezza con un impegno di 2,5 milioni di euro da destinarsi all’installazione di impianti di videosorveglianza e strumenti simili in dieci Comuni molisani”. Questo il commento del vice presidente del Consiglio regionale Cristiano Di Pietro rispetto alla ratifica del progetto da parte della giunta regionale. Il Patto per la sicurezza – ha ricordato – è stato avviato nel giugno del 2012, su iniziativa del sottoscritto e di alcuni esponenti dello scorso governo regionale. Per lungo tempo, poi, la procedura per la firma del protocollo d’intesa tra la Regione Molise, le Prefettura di Campobasso e Isernia e i Comuni molisani con popolazione superiore ai 5000 abitanti atta a promuovere azioni per una migliore condizione di sicurezza e vivibilità nei territori interessati, si era arenata per motivi istituzionali legati proprio alla fine della legislatura.
Va detto, che la cifra inizialmente prevista per la realizzazione del patto era pari a 5 milioni di euro . Somma che, però, a seguito della rimodulazione dei fondi a disposizione utilizzati, in parte, per coprire il disavanzo sanitario è stata dimezzata. Siamo felici quindi di saper che, prima di perdere le risorse finanziarie restanti, si riuscirà a concretizzare quanto stabilito dal patto”.
Positivo il commento del consigliere delegato alla Programmazione Vincenzo Cotugno.
“Finalmente questo importante progetto è stato “messo in pista”. Il prossimo passo – ha precisato – sarà quello legato alla firma del protocollo d’intesa per poi partire con la fase operativa vera e propria, cercando di spendere velocemente e al meglio i fondi disponibili. Ringrazio i Prefetti di Campobasso e Isernia, i sindaci dei dieci Comuni coinvolti e l’ing. Pillarella per la preziosa collaborazione. Un ringraziamento particolare – ha concluso – va al collega consigliere Cristiano di Pietro che, non solo, e già in prima battuta, ha partecipato ai lavori ma ha anche seguito l’iter del progetto sollecitandomi continuamente affinché si giungesse alla sua fase conclusiva”.