Le condivisibili dichiarazioni del Segretario Generale Aggiunto Nazionale della UIL, Carmelo Barbagallo, che al cospetto della crisi del Molise ha invocato più un miracolo che un’azione politica, fotografa la gravità di una situazione che sfugge agli stessi molisani protesi più a litigare tra loro che a unire le forse per ottenere dal Governo 200 milioni di euro per il rilancio produttivo dell’Area di Crisi Bojano – Isernia – Venafro.
Ascoltare i silenzi di tanti partiti, amministratori, parlamentari, dirigenti e rappresentanti del partenariato, o assistere a dichiarazioni velenose tese a ridicolizzare la proposta di Area di Crisi e blandire il Patto per il Lavoro in assenza di una qualsiasi alternativa progettuale, lascia esterrefatti per l’irresponsabilità manifestata da soggetti abituati ad anteporre i tatticismi di basso lignaggio per il proprio posizionamento individuale con gli interessi generali di una comunità regionale.
A chi non conviene il Patto per il Lavoro? Chi osteggia e perché il riconoscimento dell’Area di crisi?
Si comprende il gioco al rinvio del Governo Nazionale che per non tirare fuori i soldi rimanda per le lunghe ogni confronto da mesi e mesi senza alcuna motivazione plausibile. Anche dal recente incontro tra il Ministro dello Sviluppo del 9 luglio scorso ed il Presidente della Regione non è scaturito nulla, nemmeno una convocazione tecnica di natura istruttoria con i sindacati nazionali per avviare la procedura. Come a dire che passato l’effetto mediatico della Marcia per il Lavoro del 28 giugno e la visita di Papa Francesco, si resta in attesa della destituzione dell’Assessore al Lavoro nella seduta consiliare del 22 luglio per archiviare l’istanza e lavarsene le mani.
Risparmiare 200 milioni ottenendo l’accentuazione della litigiosità e delle decisioni sul territorio è come prendere due piccioni con una fava, perché oltre al risparmio economico si intacca la credibilità del territorio visto che dopo l’incontro tra il Ministro Guidi ed il Presidente Frattura non è successo nulla e nulla succederà, perché nessuno spinge realmente per l’Area di Crisi e per il Patto per il Lavoro con il Governo.
Basta vedere il comportamento delle forze politiche pronte a dare voce alle cassandre, ai gufi e agli uccelli del malaugurio che osteggiano con livore ogni iniziativa seria a soli fini distruttivi di bassa propaganda politica.
O il Molise si da una scossa o resterà schiacciato sotto l’ignavia di queste scelte irresponsabili.
Patto per il lavoro: il Molise spinga unitariamente sul governo evitando polemiche
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