Caro Pierpaolo, mi spiace che tu ti sia risentito per le mie parole che, come già detto nel mio precedente intervento, non avevano altra finalità se non quella di porre una riflessione “leggera” sulla condizione di alcuni tratti stradali della nostra Regione. Mi meraviglio, dunque, che la semplice constatazione di un’evidenza empirica – lo stato di abbandono del percorso stradale Campobasso – Trivento – possa essere scambiata per un atto di lesa maestà o, piuttosto, come il tentativo di voler innescare sterili ed inutili polemiche.
So bene che i problemi infrastrutturali e di collegamento stradale del Molise hanno una storia antica e del tutto particolare: le ragioni sono molteplici e di varia natura, non da ultima la conformazione geomorfologica del nostro territorio. E tuttavia non c’è bisogno di dati statistici e quadri dettagliati per osservare come taluni di questi tratti stradali versino in condizioni ai limiti della praticabilità. Ciononostante è evidente che le mie parole non avevano – e non hanno – in alcun modo intenti accusatori, né rappresentavano elaborate considerazioni a supporto di verità immutabili e certezze granitiche riguardanti la mobilità regionale.
Tali incomprensioni, forse, sono figlie di un certo atteggiamento che rappresenta, in certi frangenti, uno dei grandi limiti della politica molisana, afflitta com’è da un’eccessiva suscettibilità e arroccata nella difesa autoreferenziale ed acritica di ogni sua azione programmatica.
Se c’è una cosa, invece, che ho imparato in questi anni di attività al Parlamento europeo è che la pluralità dei punti di vista allarga gli orizzonti, migliorando ed arricchendo non soltanto la qualità del dibattito ma anche e soprattutto la validità e l’efficacia di ogni attività politico-amministrativa.
Quanto fino ad ora detto, comunque, assume un’importanza assai minore dinanzi alla necessità – che tu hai ben evidenziato – di dover far fronte comune per garantire al Molise un’attenzione maggiore (sia politica che finanziaria) ed una più ampia sensibilità sui problemi che affliggono il nostro territorio. Solo una forte sinergia ed un solida unità di intenti, infatti, permetteranno alla nostra Regione di portare avanti con vigore le proprie istanze, tanto a Roma quanto a Bruxelles e Strasburgo.
Nella speranza di aver chiarito il senso delle mie dichiarazioni, ti invio i miei più cordiali saluti e ti auguro buon lavoro.
On. Aldo Patriciello