Nella settimana che volge al termine scade anche il secondo mese di lavoro per gli 85 (ottantacinque) dipendenti precari dell’Agenzia Regionale di Protezione Civile, ricontrattualizzati part-time per un periodo transitorio di tre mesi in previsione di ulteriore funzionalità del sistema ARPC, attraverso la creazione di un gruppo di lavoro (task force) sull’emergenza idrogeologica coerentemente con le dichiarazioni del Ministero del’Ambiente sulla necessità di un Piano Nazionale contro il dissesto.
Una soluzione quest’ultima in grado di aprire una prospettiva di lavoro certo e funzionale alla necessità di un territorio come il nostro, soggetto ad alto rischio di dissesto idrogeologico.
Questa Organizzazione Sindacale prende atto che ancora oggi si insiste a non voler adoperare i suddetti lavoratori in maniera ottimale, considerate le loro competenze e professionalità acquisite nel corso di tanti anni di precariato.
A chi giova tutto ciò ?
Non certo all’ARPC, non certo al sistema Regione Molise e nè tanto meno all’efficienza, efficacia ed economicità dell’azione amministrativa.
Per questo, anche alla luce dell’iniziato iter sulla riforma organica della legge di riorganizzazione del Sistema Nazionale di Protezione Civile in discussione in Parlamento, e precisamente in Commissione Ambiente, si chiede di salvaguardare la dignità dei lavoratori e l’impegno a dare priorità agli investimenti su prevenzione e riduzione dei rischi, coniugando semplificazione e maggiore efficacia a tutela della sicurezza dei cittadini con certezza e garanzia dei tempi di intervento del Sistema Pubblico.
La FP CGIL Molise sollecita il Governatore della Regione Molise e i vertici dell’Agenzia di Protezione Civile ad aprire subito un nuovo tavolo di confronto, con il coinvolgimento della deputazione parlamentare, per raggiungere una soluzione definitiva a una vertenza che si trascina irrisolta da ormai troppi anni.
Questa Organizzazione Sindacale prende atto che ancora oggi si insiste a non voler adoperare i suddetti lavoratori in maniera ottimale, considerate le loro competenze e professionalità acquisite nel corso di tanti anni di precariato.
A chi giova tutto ciò ?
Non certo all’ARPC, non certo al sistema Regione Molise e nè tanto meno all’efficienza, efficacia ed economicità dell’azione amministrativa.
Per questo, anche alla luce dell’iniziato iter sulla riforma organica della legge di riorganizzazione del Sistema Nazionale di Protezione Civile in discussione in Parlamento, e precisamente in Commissione Ambiente, si chiede di salvaguardare la dignità dei lavoratori e l’impegno a dare priorità agli investimenti su prevenzione e riduzione dei rischi, coniugando semplificazione e maggiore efficacia a tutela della sicurezza dei cittadini con certezza e garanzia dei tempi di intervento del Sistema Pubblico.
La FP CGIL Molise sollecita il Governatore della Regione Molise e i vertici dell’Agenzia di Protezione Civile ad aprire subito un nuovo tavolo di confronto, con il coinvolgimento della deputazione parlamentare, per raggiungere una soluzione definitiva a una vertenza che si trascina irrisolta da ormai troppi anni.
La Segretaria Regionale FP CGIL MOLISE
Susanna Pastorino
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