“L’@more al tempo dei social” è il tema del convegno promosso dalla Pastorale familiare della diocesi di Campobasso – Boiano guidata dai coniugi Di Nucci. Il convengo si svolge a Campobasso domenica 6 maggio 2018 alle ore 16:00, nella Sala “Frate Sole” della parrocchia di Sant’Antonio da Padova, via Duca degli Abruzzi, 8. Dopo i saluti dei responsabili della pastorale familiare, interviene lo psicoterapeuta e docente Giovanni Tagliaferro. Il convegno è rivolto in particolare a famiglie, giovani ed educatori in genere ed è aperto anche gli insegnanti di religione per i quali la partecipazione è valida ai fini della formazione. Il convegno nasce dalla crescente necessità di comunicare, in un mondo social, l’amore tra i coniugi e nelle relazioni familiari senza smarrire l’obiettivo principale di creare “ponti” umani, favorire l’incontro ed annunciare il Vangelo a partire dalle piccole cellule di comunicazione domestica con lo sguardo alle realtà educative della scuola e della vita sociale.
Lo ha ribadito anche papa Francesco rivolgendosi il 1 maggio al mondo della comunicazione che “la Chiesa sente di non poter far mancare la propria voce, per essere fedele alla missione che la chiama ad annunciare a tutti il Vangelo della misericordia. I media ci offrono potenzialità enormi per contribuire, con il nostro servizio pastorale, alla cultura dell’incontro”.
Le parole di papa Francesco dunque, risultano efficaci e trovano applicazione in tutti gli ambiti della vita sociale. “State lontani dai vicoli ciechi in cui si dibatte chi presume di aver già capito tutto. Contribuite a superare le contrapposizioni sterili e dannose. Con la testimonianza del vostro lavoro fatevi compagni di strada di chiunque si spende per la giustizia e la pace”.
Pertanto, i coniugi Di Nucci della pastorale diocesana familiare propongono, durante il convengo, una riflessione sul ruolo dei social lungo tre segmenti:
– l’amore è da intendersi come sistema di relazioni familiari;
– l’incidenza dei social in positivo (risorsa) in negativo (insidie);
– i social non vanno demonizzati se ben usati.