È partito da Pozzili, in Provincia di Isernia, il percorso della conferenza programmatica del Partito Democratico del Molise, con il duplice obiettivo di illustrare sul territorio il lavoro svolto dal governo di centrosinistra e, dopo quattro anni e mezzo di mandato, valutarne i risultati, cosi come deliberato dall’Assemblea.
Lavoro, sviluppo, area di crisi i primi argomenti al centro dell’incontro pubblico di questa mattina all’Hotel Dora, aperto dall’intervento del promotore della giornata Stefano Buono, nel parlare di realismo, ma non di disfattismo.
Non bisogna nascondere e nascondersi dietro le tante difficoltà che collocano il Molise in un contesto nazionale e regionale ancora difficile, ha esordito Buono, ma le prospettive, certificate anche dall’ultimo rapporto Svimez, raccontano di una Regione che ha raggiunto risultati niente affatto scontati rispetto alle prospettive di quattro anni fa. L’uscita dalle partecipate, i fondi per l’area di crisi, il Pil che si alza e la disoccupazione che scende appaiono risultati tangibili, che fanno ben sperare nel futuro, anche nel territorio pentro. E ancora la sollecitazione per una legge elettorale che tenga conto della decisione dell’assemblea del PD per i tre collegi.
“Abbiamo offerto alle parti sociali di stringere un patto – ha detto l’Assessore regionale alle Attività Produttive Carlo Veneziale – sostegno in cambio di ricadute occupazionali, attraverso una visione unitaria del futuro ed una missione condivisa insieme al Governo regionale”. Fra le altre cose discusse la proroga della misura 3.1.1, tra pochi giorni in scadenza su cui l’assessore ha assicurato lo slittamento. Poi il sostegno ai percorsi formativi, con 350 persone già impegnate nei tirocini per un vero piano di politiche attive, non solo di sostegno passivo.
“Parliamo partendo dai risultati – ha detto il Segretario regionale Pd Micaela Fanelli –con l’obiettivo di ribaltare la disinformazione con i fatti. 10.000 occupati in più grazie alle politiche sul lavoro messe in campo dal governo nazionale e regionale, terzo miglior Pil del Mezzogiorno, oro fra le regioni del Sud con un 2,6% in più nell’ultimo anno e più 11% dall’inizio del governo di centrosinistra nel 2013. Ma con onestà dobbiamo anche riconoscere che i problemi del Molise restano tanti: la forte povertà, dopo 15 anni di recessione. Il lavoro giovanile e femminile che non c’è. L’emigrazione selettiva, lo spopolamento, la rarefazione dei servizi territoriali, frane e strade impraticabili incompiute e borghi di pietre cadenti. Insomma, il futuro è già qui, ma come più volte ripetuto, non è ancora equamente distribuito. Per questo, oggi più che mai è d’importanza vitale continuare a sostenere il ritmo della crescita, che a breve, con l’area di crisi complessa e non complessa e con la zona economica speciale, potrà beneficiare di nuovi ed importanti finanziamenti e di incentivi fiscali.
Con tutti i nostri limiti – ha concluso Micaela Fanelli – siamo noi l’unica classe dirigente che può portare risultati. Per questo continuo a ripetere agli amici di Articolo 1 che il loro atteggiamento non è utile all’Italia e al Molise, non stancandomi mai di invitarli ai nostri tavoli di confronto. Come per martedì prossimo. Prima che sui nomi, sui programmi. Perché noi abbiamo un’idea precisa del futuro, sorretta dai risultati che presentiamo dopo quasi cinque anni di governo e non temiamo nessuna sfida, specialmente con il centrodestra, i grillini ed i populisti di Salvini. Risultati e prospettive condivisi con il tavolo del centro sinistra, inclusa la componente dei moderati di Rialzati Molise che ha confermato in via Ferrari l’alleanza e la condizione di un percorso che continua in comune”.
Di una regione ereditata sull’orlo del default economico e sociale ha invece parlato il Presidente Frattura, raccontando le cose, i numeri del Molise del 2013.
“Una situazione prossima al collasso, che ci ha imposto scelte impopolari sul momento, alla fine risultate corrette. Penso alla chiusura del macello della Gam, senza il quale oggi non ci sarebbero imprenditori pronti a scommettere sulla ripartenza dell’azienda.
O i 500 milioni di debito sanitario lasciati in eredità dal centrodestra e il conseguente blocco del turnover – ha detto ancora il Presidente della Regione – oggi invece la sanità torna in equilibrio, i debiti sono stati pagati e sono state sbloccate 900 assunzioni. Fatti, non opinioni, che delineano un obiettivo non ancora centrato ma per il cui raggiungimento la strada è stata finalmente tracciata”.
Quindi i finanziamenti pronti per l’area di crisi, la zona economica speciale per la costa, il doppio binario sulla Termoli – Lesina, l’alta connettività, gli investimenti sulla viabilità ordinaria e non sulla fantomatica autostrada. E ancora, l’agricoltura che riparte con l’innovazione, il biologico, il sostegno ai giovani, l’irpef e l’irap in calo, la ricostruzione post sisma cinque anni fa al 32% e oggi al 77%, più turismo, meno spese per il funzionamento della macchina governativa e amministrativa della Regione.
Ancora una volta, fatti, dati, risultati, utili a raccontare un Molise diametralmente opposto a quello tratteggiato da una forte campagna di disinformazione in atto da tempo, oggi ancor più livorosa dinanzi ai traguardi certificati non dal Governo regionale o dal Partito Democratico, ma da tutti i maggiori istituti indipendenti, quali l’Istat e la Svimez.
Un dibattito pubblico ed interno solo all’inizio. Si prosegue sugli altri temi e negli altri territori, fino a dicembre entrando ancor più nel merito dopo gli incontri dell’estate. Occasioni su tutto il territorio per fare bilanci e lanciare proposte. Sempre, soprattutto per ascoltare. Prossimi appuntamenti nella Provincia di Isernia, nel Volturno.