Abbiamo voluto titolare questo nuovo intervento con una parola che è divenuta un vero e proprio fil-rouge di questa classe politica, anche se innovare significa stravolgere totalmente il modus operandi; il che cozza con le vere intenzioni di chi non manca occasione per utilizzare l’innovazione quale medicina ai mali della sonnacchiosa ventesima regione d’Italia. Innovazione che compare sempre di più nei discorsi, nelle iniziative e nei proponimenti di chi si è prefissato di farci uscire, ma solo a chiacchiere, dalla cosiddetta “zona grigia” che attanaglia come una nebbia e non permette di guardare oltre. Senza voler apparire dissacratori la parola “innovazione” ha solleticato in noi una serie di riflessioni che si coniugano con quelli che sono i principi ispiratori dell’innovazione stessa che, caso mai dovesse essere applicata, ci permetterebbe di mandare definitivamente in soffitta i vecchi e stereotipati localismi. Sfortunatamente l’innovazione per il Molise è alla stregua “dell’araba fenice”. Un sistema che è talmente radicato che ci fa guardare l’innovazione con estrema meraviglia, proprio come se stessimo guardando nella sfera di cristallo che agitata mette in movimento una nuvola che si deposita su di un paesaggio da fiaba.
Proprio così, innovare nel Molise significa questo. Sicuramente i paladini di questa parola, nel leggere queste esternazioni, ci giudicheranno farneticatori, persone che sono fuori dall’attuale, persone che remano contro. Senza sapere che non siamo noi a remare contro; anzi, proprio perché cerchiamo di andare contro corrente, ci rendiamo conto che nel Molise significa rimescolare vecchio su vecchio senza che nulla cambi. Mescolare ingredienti che ci hanno portato, a non essere competitivi. Ingredienti “scaduti” che hanno causato guasti irreparabili. Ingredienti che, nella loro letalità, fanno si che il Molise allontana ora più che mai, i traguardi del rilancio in tutti i campi, nonostante i rapporti economico-finanziari indicano il contrario. Ingredienti di comodo che continuano a essere vetrinati rendendoci anoressici a tutti i livelli. Ecco perché l’innovazione nel Molise serve solamente a imbonire chi crede che siamo un’oasi felice. Peccato che l’oasi è arida e senza alcuna possibilità di rinverdimento.
Massimo Dalla Torre