Veniamo subito al punto. Sul Parco nazionale del Matese l’azione politica del Pd molisano si è dimostrata strumentale e superficiale. Abbiamo spesso avanzato dubbi sulla reale consistenza dell’iniziativa piddina, ma speravamo lo stesso nella sua riuscita se non altro perché ci battiamo da almeno due anni per valorizzare questo lembo di territorio campano-molisano. Sin da quando, era gennaio 2014, una delegazione delMovimento 5 Stelle Molise depositò alla Camera un testo di legge articolato per “l’istituzione del Parco nazionale del Matese”. Ebbene, la speranza è dura a morire diceva il proverbio, ma quando di mezzo c’è il Pd diventa come neve al sole.
Pochi giorni fa, il 20 ottobre, la Commissione Ambiente del Senato ha approvato il disegno di legge di riforma della legge quadro (scusate il giro di parole) sulle aree protette 394/91, che approderà a breve alla Camera. Nel testo finale la parola “Matese” non figura da nessuna parte. Invece ancora oggi sul sito del Pd Molise il responsabile Ambiente del partito Antonio Tomassone annuncia che “Nella riforma è inserito l’articolo perl’istituzione del Parco Nazionale del Matese” e che il progetto è “Frutto del lavoro congiunto tra amministratori, associazioni locali e ambientaliste, in primis Legambiente, e della regia del PD Molise”. Insomma sembra che nel Pd nessuno si sia ancora accorto che la legge non fa alcun riferimento al Matese.
La verità storica e documentabile, invece, si trova sul sito istituzionale del Senato che aggiorna ogni giorno sull’iter della legge. Una verità che racconta come qualche giorno prima dell’approvazione la mannaia della Commissione Bilancio ha tagliato l’emendamento proposto dal relatoreMassimo Caleo, proprio l’emendamento che secondo il Pd molisano istituisce il Parco nazionale semplicemente aggiungendo la parola Matese all’elenco dei parchi nazionali già esistenti e presenti nell’articolo 34 dellalegge 394/91. Lo stesso emendamento inoltre rimandava “a legislazione vigente” la ricerca delle risorse finanziarie e strumentali per la sua attuazione. La Commissione citata, però, come ha poi detto il senatore Ruta “ha posto dei rilievi in merito alla copertura finanziaria“, una vera mannaia che cade sull’emendamento e forse sul progetto Parco del Matese, che riporta mestamente alla realtà i soggetti coinvolti e che “mette dietro la lavagna” tutta la dirigenza molisana del Pd che aveva sbandierato il successo su ogni organo d’informazione e in ogni aula istituzionale.
L’emendamento Caleo, infatti, ha avuto gran risalto politico e mediatico.Ruta, Fanelli, Legambiente e, ultimo, il consigliere regionale Di Nunzio in una delle sue rare oratorie in Consiglio regionale, si sono fatti belli e boriosi nell’annunciare la vittoria, ma ora sappiamo che l’istituzione di un Parco avrebbe bisogno di ben altre norme di indirizzo e, soprattutto, di copertura finanziaria. Inoltre va tenuto presente che il percorso legislativo della legge quadro va avanti dal 2013 e ancora non giunge nelle aule legislative di Camera e Senato.
Parliamoci chiaro: un articolo così semplicistico non può istituire un bel niente. Ci vuole la copertura finanziaria, come provò a fare il Movimento 5 Stelle sul testo della vecchia proposta di legge e come, a onor del vero, aveva provato a fare recentemente il senatore Ulisse Di Giacomoproponendo un subemendamento concreto, articolato con previsione di spesa. Infine speriamo che il Pd molisano abbia avvertito i colleghi campani che per istituire il Parco nazionale del Matese dovrà essere soppresso l’Ente parco regionale campano. Speriamo vivamente siano stati aggiornati dell’iniziativa, d’altronde anche quella Regione è a maggioranza Pd.
Dunque l’approssimazione, la superficialità e la strumentalizzazionedimostrata dalla dirigenza piddina in questa storia lascia basiti, ma ilMovimento 5 Stelle Molise è pronto a fare la propria parte. Coinvolgeremo i nostri portavoce in Parlamento per far approvare l’emendamento che i senatori Ruta o Di Giacomo ripresenteranno quando il testo della legge quadro approderà al Senato o alla Camera stavolta si spera con l’esatta copertura finanziaria. Ma intanto restano molti dubbi sulla volontà del governo Renzi di costituire un nuovo parco, dato che secondo indiscrezioni lo stanziamento complessivo dei finanziamenti da destinare ai Parchi nazionali molto probabilmente verrà decurtato. Speriamo bene, ma per ora c’è poco da festeggiare.