(Adnkronos) –
Papa Francesco "continua le terapie", ha fatto colazione "con il caffè" e ha avuto in mattinata un nuovo incontro con il cardinale Pietro Parolin e monsignor Edgar Pena Parra. Sono queste le ultime notizie sulle condizioni del Pontefice, ricoverato per una polmonite bilaterale al Gemelli dal 14 febbraio scorso, riportate negli aggiornamenti di oggi di fonti del Vaticano. Il Santo Padre stamani al Gemelli ha quindi incontrato di nuovo il segretario di Stato vaticano il sostituto, si è appreso da fonti vaticane che non hanno però precisato la natura della visita. E' la seconda volta che il numero due del Vaticano e il sostituto incontrano il Pontefice al Policlinico: era accaduto anche lo scorso 24 febbraio e l’occasione – aveva precisato in quel caso il Vaticano – era per autorizzare il Dicastero delle Cause dei Santi a promulgare i decreti riguardanti nuovi santi e beati. Il Pontefice, dopo una notte tranquilla, ha fatto colazione con un caffè e, a quanto si apprende sempre da fonti vaticane, ha continuato con le terapie. Il Papa, sempre a quanto ribadiscono le fonti, non è allettato e può muoversi. Ovviamente si tratta di piccoli spostamenti con l'assistenza di qualcuno, aiutandosi col bastone e con un deambulatore. Il Pontefice ha intanto passato ancora una "notte tranquilla", spiegava in mattinata il Vaticano. Secondo le notizie di ieri, il Santo Padre era stabile. "Ha alternato la ventilazione meccanica non invasiva a lunghi periodi di ossigenoterapia ad alti flussi, mantenendo sempre una buona risposta agli scambi gassosi. Il Santo Padre è apiretico e non mostra leucocitosi", aveva fatto sapere il Vaticano. "I parametri emodinamici si sono sempre mantenuti stabili; ha continuato ad alimentarsi e ha regolarmente effettuato la fisioterapia respiratoria, collaborando attivamente. Non ha presentato episodi di broncospasmo", spiegava ancora il bollettino. Il Santo Padre "è sempre vigile ed orientato". Nel pomeriggio di ieri aveva quindi ricevuto l’Eucarestia, per poi dedicarsi alla preghiera una ventina di minuti nella Cappellina dell'ospedale romano. La prognosi "rimane riservata", annotava in ogni caso il bollettino. Il quadro clinico, registravano quindi fonti vaticane, resta "complesso" con i medici che non sciolgono la prognosi. Il Papa non ha comunque un'alimentazione endovenosa, si apprendeva ancora, e il Pontefice può mangiare cibo solido. Le medesime fonti hanno fatto sapere che il Pontefice può muoversi e camminare, ovviamente per quanto gli è possibile date le note difficoltà di deambulazione. L'assenza di leucocitosi, a 24 ore dal broncospasmo di ieri pomeriggio, indicava che non era in corso un'infezione. Non c’è motivo di parlare di dimissioni, tanto meno del dopo. Il collegio cardinalizio "è compatto attorno al Papa per pregare per una guarigione il più possibile veloce e completa", assicura in una intervista a Repubblica il cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo emerito di Genova, ex presidente della Cei. "La preoccupazione c’è, siamo vicini al Santo Padre tutti quanti, e questa è una bellissima testimonianza. Spero, anzi sono sicuro, che il Papa senta l’abbraccio non solo da parte della Chiesa cattolica ma di tutta la cristianità e del mondo intero che lo stima. Il collegio cardinalizio è compatto attorno al Santo Padre e sta pregando per una guarigione il più possibile veloce e completa". "Seguiamo con preoccupazione questi alti e bassi che certamente non sono una cosa bella. Però – continua Bagnasco – ieri è migliorato e questo fa ben sperare. Continuiamo a stringerci attorno a lui, e questa vicinanza è sicuramente già una bella cura e una bella terapia. Certamente la Chiesa italiana, come ogni altra Chiesa nelle diverse nazioni, è compatta attorno al Papa attraverso i vescovi, i sacerdoti, le parrocchie. So che in molte parrocchie si stanno promuovendo preghiere particolari per papa Francesco sia durante la messa e sia con rosari e adorazioni eucaristiche". Ma un Papa quanto a lungo può fare il Papa pur senza essere nel pieno delle sue funzioni? "L’importante e l’essenziale – risponde – è la fede, non le capacità organizzative. La Chiesa non è un’azienda, il Papa è l’anima della Chiesa, conferma e rafforza la fede di tutto il popolo di Dio. La fede non viene certamente meno se il Papa è in ospedale, perché rimane anche in questa situazione il riferimento essenziale". I discorsi su possibili dimissioni sono, per il cardinale, "proprio fuori luogo. Il Papa c’è e ci conferma nella fede come faceva San Pietro. È presente a questi appuntamenti giubilari con la sua preghiera e con l’offerta delle sue difficoltà fisiche attuali. È un tipo diverso di presenza ma è comunque una presenza". —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Papa Francesco, il bollettino: “Continua le terapie, nuovo incontro con Parolin”
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