Il presidente Paolo di Laura Frattura ne ha fatto uno dei punti cardine della sua campagna elettorale. E invece, a Natale, ecco il regalo che forse nessun molisano voleva. Con un atto che davvero lascia sgomenti è stata decretata la fine degli ospedali di Larino e Venafro. “Non c’è stata, in tutti questi mesi – dice il consigliere di minoranza Angiolina Fusco Perrella – una condivisione di percorso. Quello alla salute rappresenta un diritto insopprimibile. D’accordo con la riorganizzazione e con la fine dei doppioni, ma con quel provvedimento è stato danneggiato il nostro sistema sanitario. Bisognava puntare sulla qualità e sulla ‘riorganizzazione’ dei servizi, non sulla chiusura degli stessi.
Si era detto che le eccellenze presenti sul territorio dovevano essere valorizzate: e infatti puntualmente, tanto per citare un esempio, a Larino è stato chiuso il reparto di oculistica che da anni rappresenta non solo un fiore all’occhiello della sanità molisana ma un importante punto di riferimento anche per cittadini delle regioni limitrofe. Se questo è il nuovo che avanza e il Molise di tutti – continua la rappresentante di minoranza in consiglio regionale – c’è ben poco da stare sereni. Si tratta di una azione quanto mai inopportuna che avrà prevedibili penalizzazioni per le popolazioni dei piccoli centri.
Qualcuno forse ha già dimenticato che ci si trova in una regione dove i collegamenti sono difficili. E recarsi in un ospedale può anche significare affrontare un vero e proprio viaggio. In qualità di rappresentanti della vita pubblica, dovremmo lottare, ogni giorno, per tutelare chi ha riposto in noi la propria fiducia. E invece, malgrado tutte le promesse fatte, si è ben pensato di non tenere assolutamente in conto la salute dei nostri corregionali. Possiamo girarci intorno quanto vogliamo, possiamo parlare di case della salute e quant’altro. Ma di fatto, al momento, gli ospedali di Larino e Venafro, con l’ennesimo colpo di penna a sorpresa, sono stati chiusi. Due strutture che invece andavano riorganizzate nell’ottica, come accennato poc’anzi, di un potenziamento delle eccellenze già presenti. Una riforma così drastica, oltre a poter essere evitata, forse andava anche discussa: con tutto il mondo politico, con i cittadini, con i referenti di zona e con gli addetti al lavori.
Invece non c’è stato nulla di tutto ciò. I molisani, da un giorno all’altro, si sono ritrovati con questo provvedimento il quale non potrà che produrre effetti devastanti. Abbiamo più volte sollecitato soluzioni concrete per evitare pesanti ricadute sulla nostra comunità. E questi sono i risultati. La protezione della salute, intesa come diritto di accedere alla prevenzione sanitaria e di ottenere cure mediche, è stata inserita anche nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea. I nostri – continua la Fusco Perrella – non sono dei monumenti allo spreco. In Molise le strutture, pur con la dovuta riorganizzazione, andavano mantenute. La deospedalizzazione selvaggia attuata doveva essere in questo caso supportata da un contestuale e incisivo potenziamento dei servizi territoriali. Invece, in regione, si è deciso di non puntare sulle eccellenze presenti ma di effettuare solo tagli che, come già detto, produrranno un unico effetto, e cioè danni ai cittadini. Per questo – conclude la consigliera Fusco Perrella – mi auguro che ci sia, in tempi brevissimi, un incontro esteso a tutti per cercare di andare incontro alle esigenze della popolazione molisana e per procedere ad una riorganizzazione non indiscriminata, ma che tenga conto delle eccellenze e soprattutto delle necessità del territorio”.