Con l’appuntamento fissato a oggi, mercoledì 9 luglio alle ore 11,30, con la Conferenza dei Capigruppo, per programmare le prossime assemblee consiliari, il Presidente Niro ha chiuso poco prima delle ore 15,00 la seduta di martedì 08 luglio del Consiglio regionale tornato a riunirsi a seguito dell’aggiornamento disposto nella riunione del 24 giugno scorso. Subito dopo le consuete comunicazioni, in avvio, il Presidente ha dato inizio ai lavori con una mozione, firmata dal consigliere Monaco, riferita alla eventuale costituzione di parte civile della Regione Molise secondo l’art.11 della legge regionale numero 15 del 2013 “Misure in materia di prevenzione e contrasto alla violenza di genere”.
La costituzione di parte civile è stata chiesta dal consigliere per un episodio verificatosi anni fa in un comune molisano e che ha visto una ragazza “ presunta vittima di violenza”. Per il consigliere Monaco il caso, nel momento in cui fosse accertata la verità sull’accaduto, rientrerebbe all’interno dell’accezione della violenza di genere e quindi rientrante nell’articolo 11 della legge regionale n.15.2013 “Misure in materia di prevenzione e contrasto alla violenza di genere”.
Quello che chiedo con questa mozione – ha detto il consigliere Monaco – “è di applicare la legge 15 del 2013 che prevede all’art.11 che la Regione Molise ha facoltà di costituirsi parte civile in tutti i processi celebrati nel suo territorio aventi ad oggetto reati che presuppongono l’esercizio di condotte violente, anche di carattere morale, ai danni delle donne e dei minori di età. Il fatto che la vicenda coinvolga un rappresentante del clero non fa differenza. Il ministero del sacerdozio, purtroppo, non costituisce un’invalicabile barriera in grado d impedire il verificarsi di comportamenti riprovevoli, anzi, secondo quanto espressamente dichiarato dal Papa stesso quando si è scagliato contro la pedofilia, è una sorta di aggravante perché ^il prete deve portare i bambini alla sanità. E questi si fidano di lui. Invece di portarlo alla santità, lui lo abusa^. In perfetta linea con queste sue affermazioni, ieri Papa Francesco ha incontrato in Vaticano le vittime di abusi sessuali da parte di religiosi chiedendo loro il perdono dopo averli ascoltati attentamente”.
Il consigliere Monaco ha quindi concluso affermando che “qui non siamo in Vaticano e ben altro è il nostro compito. E’ nostro dovere, però, essere vicini alle vittime con i modi e forme che ci è consentito e pertanto chiedo di rispettare il nostro mandato e quanto deciso in questa stessa aula non più di otto mesi fa, vale a dire che la Regione si costituisce parte civile nell’eventuale procedimento penale se mai l’Autorità Giudiziaria dovesse riscontrare l’esistenza del reato e quindi decidere il rinvio a giudizio”.
Sull’argomento sono intervenuti i consiglieri Lattanzio che, tra l’altro, ha detto “Non entro nella vicenda giudiziaria, ma dico che i diritti dei bambini sono inalienabili dappertutto. La legge regionale contempla la possibilità di costituirsi parte civile nel procedimento in discussione”, Di Pietro che, concludendo, ha affermato “dobbiamo guardare le norme ed applicarle, il che significa anche appoggiare i più deboli”, l’assessore Facciolla “l’iniziativa è meritoria, ma la legislazione non fa riferimento ad Enti per costituirsi parte civile là dove la Regione non è direttamente chiamata in causa. C’è una difficoltà di natura tecnica”.
Dopo una sospensione chiesta per trovare una intesa sul da farsi, alla ripresa, la consigliera Fusco ha riferito di sentenze emesse dalla Cassazione per casi analoghi rintracciate dalla consigliera Lattanzio. Il presidente Frattura, però, pur solidarizzando con l’accaduto, ha manifestato la impossibilità della costituzione in giudizio da parte della Regione Molise, leggendo all’aula i relativi riferimenti che lo impediscono.
Dopo una breve replica del consigliere Monaco, “amareggiato perché non è stato recepito neppure ciò che è stato detto dal Papa”, il consigliere Cotugno ha chiesto un’altra sospensione per rivedere il dispositivo che, infatti, alla ripresa, è stato così modificato: “Il Consiglio regionale impegna il Presidente della Giunta a sollecitare gli organismi di garanzia operanti presso la Regione Molise, ai fini di tutelare i diritti dei soggetti vittima di violenza, ad adoperarsi in termini generali in favore delle stesse vittime mediante la costituzione di parte civile nei procedimenti penali connessi”. Con questa nuova formulazione del dispositivo (il precedente impegnava direttamente il Consiglio e quindi la Regione Molise), la mozione è stata votata alla UNANIMITA’.
Ritirata una mozione sempre a firma del consigliere Monaco, tendente a modificare una legge regionale inerente Bilanci e contabilità, perché ritenuta superata, e ritirate un’altra mozione del consigliere Cavaliere e una interrogazione dei rappresentanti del movimento cinque stelle, riguardanti la vicenda dell’Autostrada del Molise che sarà oggetto di una seduta monotematica, così come da loro annunciato, si è provveduto ad iscrivere e a discutere immediatamente, dopo votazioni unanimi, un ordine del giorno urgente del consigliere Ioffredi sulla “sospensione degli sfratti per morosità incolpevole”.
E’ stato lo stesso Ioffredi ad illustrare il provvedimento che ha lo scopo di “impegnare il Presidente della Giunta Regionale a disporre tutte le possibili procedure volte al contenimento della situazione di disagio e, in particolare un provvedimento, d’urgenza e straordinario, che prevede la sospensione immediata degli sfratti per morosità incolpevole già esecutivi ed in fase di esecuzione, in attesa della approvazione della legge regionale di riforma degli Istituti Autonomi Case Popolari”. Ciò– ha aggiunto Ioffredi – perché ci sono “situazioni drammatiche. Occorre trovare una soluzione”. In sintonia, tramite le dichiarazioni di Antonio Federico, anche i consiglieri del movimento cinque stelle, che avevano presentato un altro ordine del giorno sulla stessa problematica.
Hanno preso la parola sul punto gli assessori ai lavori pubblici Nagni, e delle politiche sociali, Petraroia che hanno tenuto a sottolineare come si debba procedere ad effettuare una istruttoria per stabilire una distinzione tra morosi incolpevoli e morosi colpevoli.
Entrambi hanno fatto riferimento ai possibili interventi che la legislazione nazionale e regionale consente, alle risorse disponibili, per tentare di venire incontro a chi realmente si trova in uno stato di totale disagio.
Insomma – è stato detto – “va aiutato chi non ha nulla”.
E’ stato chiesto quindi di rinviare l’argomento alla prossima seduta allorquando si avranno dati più esatti e si potranno individuare le linee di intervento per questa situazione disastrosa degli sfratti per morosità che attanaglia numerosissime famiglie.
Favorevole alla richiesta di rinvio anche il presentatore dell’ordine del giorno Ioffredi, l’assemblea, alla UNANIMITA’, ha stabilito che l’argomento sarà il primo punto in agenda della prossima riunione.
Ordine del giorno su sfratti per morosità, argomento in discussione nella prossima seduta di Consiglio regionale
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