Come scrive la critica letteraria Vanessa Pompili, si tratta di un libro “struggente ed essenziale, evocativo, doloroso ma necessario, terapeutico, potente, traboccante di emozioni, di amore e dolore”. E’ “Ora restano i fiori”, l’ultimo libro della molisana Alessandra De Blasio, da anni residente a Roma. E proprio nella Capitale sarà presentato venerdì 31 maggio dalle ore 18 presso la libreria caffè letterario Mangiaparole in via Manlio Capitolino 7 (zona Tuscolana). Oltre all’autrice del libro, che sarà intervistata da Giampiero Castellotti, ci sarà Annamaria Cacchione, che leggerà alcune pagine del testo.
“Ogni pagina, ogni rigo, ogni frase concentra in sé un universo emotivo in moto continuo – prosegue Pompili. “È difficile perché intenso, perché è la trasposizione su carta di un lutto. Edito da La Ruota, è un viaggio nella memoria, un percorso che segue l’autrice nella ricerca di ricordi, belli e brutti, che in qualche modo sono un tramite per restare in connessione con la madre scomparsa. Nel suo scritto, attraverso le parole impresse sulla carta, l’autrice cerca di elaborare il dolore, senza alcun tipo di contrasto, ma abbandonandosi ad esso, per abbracciarlo e riuscire forse a superarlo”.
Il libro è un viaggio temporale che accompagna Alessandra De Blasio dalla corsa in ospedale, all’attesa interminabile delle ultime ore di vita della madre, al tragico evento irreversibile, al funerale, alla tumulazione, fino ad arrivare al presente, alla presa di coscienza dell’esistenza di angoli vuoti, mobili ormai inutili in una casa disabitata. L’assenza e la mancanza.
“Tutto è ‘apnea di dolore’ – sottolinea ancora la critica. “Non c’è spazio per nient’altro. Flashback e pensieri. Ieri e oggi si fondono e si perdono nella paura del domani. La necessità di Alessandra di scrivere e fissare il suo dolore, le permette di avviare una riflessione, di platoniana memoria, sull’affermazione dell’esistenza dell’anima, della sua persistenza e immortalità. Serve aggrapparsi a qualcosa. A quello che si vede e quello che non si vede. A quello che resta. E l’unico legame materiale, esplorabile con i sensi, prova tangibile dell’esistenza materna che rimane all’autrice, sono i fiori tanto amati dalla madre”.
“Restano i fiori come pensieri fissi, restano loro invece che le tue parole” si legge nel libro. E poi c’è il sonno, il riparatore, quel luogo che è un rifugio, dove il tempo è sospeso e i pensieri angoscianti cercano riposo e pace.
“Nonostante il dolore, Alessandra De Blasio sceglie di rimanere sé stessa – rileva la Pompili. “Non inventa, come Svevo, un alter ego, uno Zeno Cosini necessario a portare avanti il racconto psicoanalitico. Non si vuole nascondere dietro un personaggio, anzi vuole essere lei il personaggio. Ne ha bisogno per tirare fuori tutta quella tempesta di emozioni e pensieri che affollano il suo io. In “Ora restano i fori” alterna prosa e poesia, integrandole, incastonandole l’una con l’altra, utilizzando diverse tecniche narrative. Ci sono accurati momenti descrittivi alla Mansfield e poi flussi di coscienza alla Woolf. Ci sono poesie a versi sciolti, poche parole ma suggestive, che rimangono come rocce nell’anima”.
Alessandra De Blasio è nata a Campobasso nel 1971 e si è trasferita a Roma nel 1989 dove, dopo la laurea in Economia e Commercio all’università La Sapienza, vive e lavora. Ha partecipato a diversi concorsi letterari dove i suoi racconti brevi e le sue poesie hanno ricevuto diversi riconoscimenti e sono stati pubblicati nelle relative antologie (“Racconta le parole”, “Accendi le parole”, “Racconti Abruzzo e Molise”, rispettivamente editi da, ChiPiùNeArt Edizioni, Le Mezzelane Edizioni, Historica Edizioni). Dal 2016 scrive sul blog www.alekosblog.it – presente anche sul sito di Forche Caudine, lo storico circolo dei molisani a Roma – e con La Ruota Edizioni ha pubblicato nel 2018 Io gennaio me lo immagino bello – Storie di una fuorisede e nel 2020 Come un pappagallo verde su un ramo grigio d’inverno – Diario contemporaneo tendenzialmente metropolitano. Ora restano i fiori è la sua terza pubblicazione.