Opposizione in Consiglio regionale a Petraroia: “Piano Garanzia Giovani: qualcosa è sfuggito ai controlli?”

Non sembra trovare pace l’attuazione del Piano Garanzia Giovani in Molise, fin dall’inizio rallentato da scelte politiche e di programmazione discutibili che di fatto ne hanno ostacolato il pieno avvio operativo. L’ultima indiscrezione, rilanciata dagli organi di stampa, getta una pesante ombra sulle norme procedurali connesse a Garanzia Giovani: la possibilità che alcuni ragazzi possano essere stati avviati ai tirocini extracurriculari senza passare tramite la profilazione e la stipula del patto di servizio presso i Centri per l’impiego, adempimenti necessari per l’iscrizione al programma, disegna scenari inquietanti, un’ipotesi che se dovesse essere confermata segnerebbe anche una forte responsabilità politica su chi dovrebbe vigilare sulla corretta esecuzione del programma operativo”.

Questa la ragione alla base dell’interrogazione presentata dal consigliere Fusco Perrella, e sottoscritta dai consiglieri Sabusco e Iorio, per chiedere conto al Governo regionale delle procedure di avvio e controllo dei tirocini extracurriculari di Garanzia Giovani.

Ci saremmo aspettati da parte del Vicepresidente Petraroia un comunicato stampa di smentita, con numeri e dati certificati; c’è allora la consapevolezza che qualcosa possa essere sfuggito ai dovuti controlli?

È stato avviato l’accertamento delle presunte irregolarità?

Quali sono le eventuali iniziative che la Giunta intende assumere?

Interrogativi che poniamo in funzione del nostro ruolo, e soprattutto perché è nostro dovere vigilare sulla corretta esecuzione delle azioni attuate dal Governo regionale, e di certo non perché gufi, come etichettati da qualcuno.

Resta il fatto che questo è l’ennesimo ostacolo lungo la via di un programma concepito per dare ai ragazzi la possibilità di avvicinarsi al mondo del lavoro: da principio una distribuzione dei fondi assegnati che ci aveva spinto a chiedere chiarimenti in aula al Vicepresidente Petraroia, data la scarsità di risorse destinate alle misure di politica attiva come l’auto-impiego, l’auto-imprenditorialità e il bonus occupazionale, mentre erano sicuramente più sostanziose le risorse messe in campo per le misure di politica passiva come il servizio civile e i tirocini extra curriculari. Riconosciuto l’errore, è stata approvata dalla Giunta una prima rimodulazione, bocciata dal Ministero del Lavoro perché fuori dai limiti concessi, cui ne è seguita una seconda attuata di concerto con gli enti ministeriali. Poi il ritardo nella pubblicazione dei bandi, inizialmente previsti ad ottobre 2014 ma di fatto pubblicati nei primi mesi del 2015; infine la complessa e articolata fase burocratica propedeutica alla registrazione dei singoli ragazzi al programma operativo. Questi alcuni dei passaggi maggiormente critici che si sono registrati in Molise a differenza delle altre regioni italiane, dove, anche a fronte di oggettive difficoltà, i singoli piano operativi regionali sono stati avviati per tempo e in anticipo al nostro, nonostante le difficoltà economiche e produttive della nostra regione richiedessero una programmazione tempestiva”.

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