Un principio cardine del MoVimento è da sempre quello di dimostrare alla cittadinanza di poter fare ottimamente politica con emolumenti molto meno onerosi per le casse pubbliche. Dopo i primi giorni dall’insediamento in Consiglio regionale infatti, i portavoce del MoVimento 5 Stelle Molise provarono a formalizzare la rinuncia di parte delle indennità percepite. Anche la precedente rinuncia ai rimborsi elettorali aveva già dato segnali di pura passione politica e non di meri interessi economici. L’iter amministrativo per arrivare all’obiettivo non è stato certo semplice: la mancanza di una norma che disciplinasse l’istituto della rinuncia e l’ostruzionismo della burocrazia amministrativa hanno creato non pochi ostacoli a una volontà palesata che sarebbe dovuta essere accolta dagli Uffici regionali, in un periodo storico di contenimento della spesa pubblica, quasi come una “manna dal cielo”.
Resta il fatto che dopo le prime comunicazioni senza conseguire effetti formali (qui tutto l’iter di restituzione delle eccedenze per il microcredito fino a pochi mesi fa), a luglio 2013 il M5S Molise presentò una proposta di legge sulla disciplina dell’istituto della rinuncia, totale o parziale, delle indennità e dei rimborsi spettanti ai consiglieri regionali. Quella legge, che non arrivò mai in Commissione, fu però il fondamento del comma 9 art. 2 della ormai “tristemente” nota legge sui costi della politica (l.r. 10/2013). Questa disciplina, a quanto ci risulta, è assolutamente unica nel panorama normativo delle leggi regionali italiane e fu di fatto una delle nostre prime vittorie in Consiglio.
Per merito di quella norma e delle successive comunicazioni dei consiglieri Manzo e Federico, sì è arrivati oggi ad un traguardo straordinario nella politica italiana di ogni livello istituzionale.
Perché non solo si è proceduti ad effettuare il secondo bonifico di restituzione alla Regione da destinare al Fondo per il Microcredito (somma totale restituita 248.130€) ma soprattutto si è arrivati ad avere, attraverso la norma citata, una busta paga effettiva, che rimarrà tale, senza ciò che il MoVimento considera superfluo: quindi un cedolino di 5.000€ lordi (immagine), rinunciando totalmente al rimborso spese mandato (4.500€ esentasse) e alle indennità di funzione. busta paga
Lo si vuole annunciare pubblicamente, a testa alta, perché questa è una vittoria di tutti i cittadini elettori del MoVimento 5 Stelle, che hanno giustamente creduto all’onestà e alla coerenza manifestata in occasione della campagna elettorale.