Occupazione suolo agricolo fertile, Comune di Termoli e Regione esprimano no al fotovoltaico

Il 5 dicembre, è il World Soil Day la Giornata Mondiale del Suolo che venne istituita nel 2014 dalla Food and Agricolture Organization (FAO) delle Nazioni Unite per promuovere il vitale ruolo giocato dal terreno nello sviluppo e nel mantenimento della vita sul nostro pianeta.

È incoraggiante, parlando di difesa dei terreni fertili, prendere atto che le ultime valutazioni di VIA ministeriali che hanno interessato progetti fotovoltaici su suoli molisani abbiano avuto esito negativo. Infatti, il Ministero, ha bocciato i seguenti progetti:

Produrre energia elettrica con l’uso di pannelli fotovoltaici è una pratica che si sta sempre più diffondendo, anche grazie a sostanziosi contributi, e alla quale non si può che guardare con favore, dal momento che si utilizza una fonte energetica inesauribile, il sole, e si contribuisce in modo sostanziale alla riduzione di emissioni in atmosfera di gas serra. Accanto alla creazione di piccoli impianti localizzati sui tetti degli edifici, però, stanno iniziando a proliferare in Molise le richieste di autorizzazione per la creazione di impianti a terra, denominati un po’ eufemisticamente “parchi fotovoltaici”: si tratta di schiere di pannelli disposti in file parallele con adeguato orientamento, sopraelevati rispetto al piano di campagna. Termoli non è esente da questo fenomeno, infatti sono diversi i progetti che interessano terreni situati in questo comune.

Come associazione Slow Food Basso Molise Aps pensiamo sia fondamentale dire un tassativo NO a tali realizzazioni, per molte ragioni. In primo luogo perché non ha senso occupare suolo agricolo fertile per realizzare impianti che possono trovare spazio (e quanto!) su superfici già irrimediabilmente compromesse dal punto di vista naturale, come ad esempio i tetti delle abitazioni o dei capannoni. Al contrario utilizzare terreni agricoli fertili per la realizzazione di “parchi fotovoltaici” presenta una contraddizione di fondo: quella di produrre energia rinnovabile consumando una risorsa finita “il suolo” che è il risultato di un lento processo di “pedogenesi” che dura migliaia di anni!

Ci sono poi altre considerazioni da fare:

  • l’impatto sul paesaggio determinato da ettari di filari di pannelli è devastante, quando i pannelli sono integrati nei tetti l’impatto visivo è minimo e quello ambientale nullo;
  • il paesaggio agrario disegnato nei secoli dal lavoro dei contadini è una risorsa su cui stanno investendo le aziende di giovani agricoltori per realizzare una moderna ruralità mettendo a sistema tutto quello che il territorio può offrire in termini di cibo, paesaggio, natura e cultura; creando percorsi enogastronomici, per rendere fruibile tanta bellezza; ed è dovere di tutti, soprattutto di chi amministra, incentivare questi processi virtuosi difendendo il PAESAGGIO AGRARIO;
  • la creazione di grandi impianti su suoli agricoli, infine, non può che determinare un grave squilibrio nel mercato fondiario favorendo l’abbandono dei campi e il calo della popolazione residente in Molise, già oggi ai minimi storici;
  • il territorio del Basso Molise è fortemente vocato a dare colture di qualità ed ha un forte potenziale in termini di turismo enogastronomico;
  • negli ultimi anni è aumentato molto l’export alimentare Italiano per questo il suolo va difeso e lasciato all’agricoltura considerando che su questi terreni ci sono stati investimenti pagati dalla collettività come impianti di irrigazione, conversione in biologico, agriturismi.
  • prendere coscienza che il “paesaggio rurale” e già di suo una risorsa e quindi la sua tutela deve diventare una strategia nazionale e regionale prioritaria.

Chiediamo quindi, che la Regione Molise ed il Comune di Termoli, già interessato da richieste di istruttoria per la realizzazione di decine di ettari di fotovoltaico a terra, sulla scia di quanto già avvenuto per i progetti in valutazione di VIA ministeriali si esprimano con un netto NO alla costruzione di qualsiasi parco fotovoltaico che vada ad occupare suolo agricolo fertile e che si individuino altre forme adatte a favorire, da una parte la creazione di piccoli impianti familiari, dall’altra la realizzazione di impianti anche di grandi dimensioni su superfici già sfruttate per altri scopi, come tetti di capannoni, supermercati e centri commerciali, parcheggi e altri terreni già sottratti all’uso agricolo ed impermeabilizzati. Suggeriamo, infine, ai Comuni di realizzare impianti fotovoltaici sui tetti degli edifici pubblici.

Slow Food Basso Molise APS

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