L’ACEM, che nelle settimane scorse sull’argomento aveva inoltrato un documento all’Associazione Nazionale di appartenenza (ANIEM), insieme ad altre osservazioni in merito al nuovo codice degli appalti pubblici da ieri in vigore, denunzia come il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, che diventa la regola unica per gli appalti sopra ad un milione di euro, sia troppo pericoloso ponendosi in contrasto con i principi della trasparenza, della responsabilità e dell’indipendenza politica, in quanto a causa della maggiore elasticità e soggettività dei criteri di aggiudicazione, più si presta a possibili tentativi di condizionamento.
L’Associazione lamenta la notevole discrezionalità lasciata all’amministrazione a tutti i livelli del procedimento che va a discapito dell’obiettività, della trasparenza e della parità di trattamento delle imprese. Tra le criticità denunziate dall’Associazione sull’offerta economicamente più vantaggiosa, anche la circostanza che per la loro natura e caratteristica, non tutte le tipologie di appalti di lavori si prestano materialmente a possibili migliorie e soluzioni tecniche innovative, alimentando ancor di più valutazioni svincolate da parametri di obiettività e rimesse a scelte e criteri troppo soggettivi.
L’ACEM ha infine evidenziato i rischi che i punteggi legati alle innovazioni progettuali si traducano, a causa della maggiore onerosità per le aziende, in un massimo ribasso mascherato ed ha denunziato che con tale criterio di aggiudicazione i costi di partecipazione alle gare diventano troppo elevati per le Piccole e Medie Imprese.
“In un momento già troppo gravoso per i bilanci delle imprese, non si può loro chiedere di investire in progettazione anche per appalti di entità non elevata, perché il costo diventa troppo esorbitante, considerando che una media impresa partecipa a svariate decine di gare di appalto all’anno” dichiara il Presidente dell’ACEM Corrado Di Niro.
Nuovo Codice Appalti, Acem: offerta vantaggiosa a rischio condizionamenti
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