La conclusione della Convocazione Diocesana 2018 ha offerto lo spunto per tracciare le grandi vie pastorali che tutta la diocesi, dopo i primi due anni di lavoro sinodale, ha percorso ed è chiamata a continuare percorrere. Un cammino segnato da diversi livelli e scandito in tempi diversi. Terra, come l’amore verso la nostra terra del Molise.
Zelo, acceso nel cuore degli operatori pastorali. Vita, intesa come difesa della vita e accompagnamento nel battesimo. Famiglia come luogo tipico di trasmissione della fede. Infine giovani, da accompagnare verso le periferie dell’esistenza, sull’esempio di Raffaele con Tobia. Questo il cammino compiuto. Ma il nuovo anno chiama verso nuove sfide. Verso le cinque grandi vie dell’uscire, del trasfigurare, dell’abitare, dell’annunciare e dell’educare.
La riflessione, accompagnata, durante la convocazione ecclesiale, da Don Emilio Salvatore (biblista a Napoli e discepolo di Mons. Fusco), sulla figura biblica di Ester, immagine di coerenza e testimonianza di fede nella vita sociale e politica. Il coraggio di una donna che si espone per salvare il suo popolo, sorretta dalla preghiera e dal digiuno, alla scuola di Mardocheo, testimone privilegiato e uomo saldo, che non si piega al potere tirannico di Aman. Ester che sfida il re, anche di fronte alla minaccia della morte e vince la sfida, ottenendo la vittoria per il suo popolo.
La convocazione è stata l’occasione per realizzare un’autentica riflessione attorno a queste cinque grandi parole: USCIRE, ossia entrare dentro la dinamica di una comunità. Avanzare nel cammino verso le unita pastorali come continuo segno d’amore verso la realtà molisana, ponendo sempre al centro i Borghi, per non vivere isolati ma convertirei alla logica del noi.
TRASFIGURARE, dunque riaccendere e motivare il cuore. ABITARE, la nostra terra e le nostre case, con speciale attenzione alle giovani coppie. ANNUNCIARE, per trasmettere la fede ai figli dall’interno delle famiglie. EDUCARE, i giovani, secondo l’esempio meraviglioso di Raffaele con Tobia. La riflessione è stata poi accompagnata da Mons. Marcello Semeraro, secondo una testimonianza viva, in stile sinodale, nei vari ambienti di vita, del nostro tempo e della Chiesa Cattolica.
Il messaggio finale di questa convocazione si racchiude in tre parole: lo stile, la testimonianza, il Sinodo. Innanzitutto i giovani, che vanno accompagnati, ma sono essi protagonisti, dunque non solo oggetto, ma anche soggetto. L’immagine di Ester, una ragazza che diviene per noi maestra. Le cinque vie del sinodo che rappresentano il cuore del cammino futuro.
Vivere la fede in stile sinodale è il dono più grande, perché non si è mai soli, è l’indicazione del vescovo GianCarlo Bregantini, a margine della tre giorni di Convocazione.
“Cristo che accompagna. Maria di Magdala che corre e sveglia Pietro e Giovanni e insieme corrono verso il sepolcro vuoto per cercare, nello stupore, la forza del Cristo Risorto”.