Presentati al pubblico il 18 gennaio presso la Sala Santo Stefano di Sepino gli ultimi scavi effettuati da agosto a dicembre 2023 nel Parco Nazionale Archeologico di Sepino. L’iniziativa è stata promossa dalle associazioni Sepino nel Cuore e Officina Creativa.
Il direttore del Parco, dott. Enrico Rinaldi, insieme all’archeologa Isabella Muccilli e ai collaboratori Francesco Giancola e Arianna Sellitto, ha illustrato i risultati dei recenti lavori condotti da un team di giovani studiosi, sotto la direzione dell’ingegner Damiano Santillo e degli architetti Lorenzo Ramacciato e Pasquale Di Paolo.
Il lavoro di scavo, parte di un progetto più ampio finanziato con fondi regionali, è stato complementare ai nuovi rilievi geofisici effettuati con tecnologia digitale che hanno interessato l’intera area archeologica allo scopo di comprendere l’estensione, la viabilità e le aree ad uso civico del tessuto urbano della città antica.
L’area scavata, situata vicino alle terme scoperte nei pressi di Porta Boiano da Valerio Cianfarani, ha rivelato 12 ambienti separati da strutture murarie. Questi ambienti
potrebbero essere collegati alle strutture termali adiacenti, anche se gli ingressi di
comunicazione con quest’ultime non sono ancora stati individuati.
La dott.ssa Muccilli ha presentato i dettagli dello scavo, evidenziando le diverse fasi cronologiche (preromana, romana, tardo antica e moderna) e le destinazioni d’uso di alcuni ambienti: in particolare identificata una cucina con annesso vano di servizio e latrina. Sono state portati alla luce, inoltre, interessantissimi reperti e materiali: canalette di scarico collegate alla rete fognaria, coperture termali risalenti al III secolo a.C. (tegole a T), pavimentazioni in opus cementizio, nonché numerosi reperti numismatici, anelli in bronzo e ceramiche.
In definitiva, l’ipotesi avanzata è che ci si trovi al cospetto di una importante domus privata collegata alla proprietà e alla gestione delle terme. Parallelamente agli studi archeologici, la dott.ssa Arianna Sellitto ha presentato i risultati della sua ricerca di archeobotanica, focalizzandosi sui resti vegetali rinvenuti durante gli scavi che permetteranno analisi conoscitive sugli usi contadini e sulle abitudini alimentari.
Si sottolinea l’importanza della presentazione voluta fortemente dalle associazioni, dal Comune di Sepino e dalla Direzione del Parco Archeologico, evidenziando l’apertura culturale, lo scambio con la comunità e l’interesse reciproco verso il patrimonio storico. Il sito di Saepinum, grazie alla sua nuova dimensione di Parco, sta tornando ad essere un luogo vivo, un laboratorio a cielo aperto, proiettato al turismo nazionale e internazionale, da preservare per le generazioni presenti e future.