La conclusione positiva dell’iter istruttorio al MISE con il riconoscimento dell’area di crisi per il distretto Boiano – Isernia – Venafro è un ulteriore e decisivo passo avanti e motivo di soddisfazione per le strutture che hanno operato, per la giunta e per tutti coloro i quali hanno apportato il loro contributo a far si che tutto si concretizzasse.
Sicuramente il risultato è dovuto alla lungimiranza da parte di chi ci ha creduto dall’inizio, come l’Assessore al lavoro e il Governatore ma è anche merito di un modo di rivendicare dal territorio che ha visto unite istituzioni e forze sociali e dove il sindacato confederale ha dato un sostegno fattivo e convinto.
La nostra convinzione come CISL é che se uniti affrontiamo le situazioni emergenziali presenti in regione abbiamo qualche speranza per garantire un futuro con il lavoro ai tanti ma veramente tanti che ancora speranzosi ci credono.
Per questa ragione riteniamo ora indispensabile aprire sul territorio un confronto che dia continuità al documento siglato il 7 agosto 2014 ” il Molise che non si arrende” e che metta le basi per ragionare su come fronteggiare le tante situazioni di crisi aperte e per stilare un patto con idee e progettualità condivise per quelle aree, da proporre al MISE come elemento aggiuntivo e propositivo che il territorio stesso, istituzioni e parti sociali esprimono e propongono in maniera convinta.
Ciò è necessario per far concretizzare nei fatti tutte le politiche attive necessarie per attuare la piena ricollocazione dei tanti lavoratori presenti nelle aziende e in quell’area specifica.
L’opportunità dell’area di crisi e le relative risorse che verranno assegnate al Molise, unite a quelle della nuova programmazione, possono rappresentare un elemento fondamentale per il rilancio delle aziende di quei territori come per tutta la regione, con armonizzazione è idee di sviluppo, e nel farlo serve agire in fretta e spendere bene le risorse stesse.
In questa fase delicata per tutto il paese ma in maniera ancora più accentuata per la nostra regione con dati occupazionali preoccupanti e i peggiori in assoluto, serve sporcarsi le mani nelle vertenze, coerenza e coraggio in ogni decisione da prendere, da parte di tutti per far si che i segnali incoraggianti anche se lievi della ripresa siano strutturati e incrementati in un modello di crescita sostenibile.