Nella risposta all’interrogazione consiliare sulla rendicontazione della spesa dei 2.691.000 euro di fondi ministeriali per la non autosufficienza 2015 impegnati con Delibera di Giunta Regionale n. 163 del 26 aprile 2016 sul Programma FNA riferito al periodo 1 giugno 2016 – 31 maggio 2017, non vengono chiariti i beneficiari della misura e come sono state impegnate le risorse statali stanziate in favore dei disabili gravi e gravissimi del Molise.
Fino al 31 maggio 2016 risultano coperte sia le spese per il diritto allo studio che le attività dei Centri Socio Educativi Diurni, oltre al pagamento dei servizi assicurati ai disabili e alle loro famiglie, e alla presa in carico di n. 426 persone a cui venivano erogati 400 euro al mese.
Dal 1 giugno 2016, l’indennità mensile è stata garantita solo a n. 70 disabili gravi e gravissimi lasciando scoperti tutti gli altri. È sconcertante che a fronte di un Programma che doveva concludersi al 31 maggio 2017, la Regione Molise ancora non sia in grado di rispondere in modo chiaro su come siano stati spesi i 2.691.000 euro del Fondo Nazionale per la Non Autosufficienza finanziato dal Ministero del Lavoro e impegnati con la Delibera di Giunta Regionale n 163 del 26 aprile 2016.
Se è vero com’è vero che dal 1 giugno 2017 è partito il nuovo Programma ministeriale coperto con lo stesso ammontare dell’anno precedente pari a 2.691.000 euro, è possibile che a distanza di sei mesi, la Direzione Generale per la Salute ancora non sia in grado di chiarire come si è chiuso il periodo precedente giugno 2016 – maggio 2017?
Se nell’anno precedente con meno risorse statali (2.346.000 euro) si è riusciti a pagare 400 euro al mese a n. 426 disabili gravi, garantendo l’attività dei Centri Socio Educativi, il diritto allo studio ed i servizi socio – assistenziali, perché dal 1 giugno 2016 con più fondi sono stati esclusi dal pagamento dell’indennità mensile oltre 350 disabili gravi su 426?
Su materie di simile delicatezza occorrerebbe una maggiore sensibilità, più attenzione amministrativa, una scrupolosa attività di monitoraggio e la massima chiarezza sulla qualità delle prestazioni effettuate, sui beneficiari delle indennità e sulla tipologia della spesa sostenuta.
Non si può continuare ad essere approssimati su una richiesta così precisa. È una questione di rispetto verso le persone con disabilità!
Michele Petraroia