Basta scelte di partito. Abbiamo presentato una mozione per chiarire l’incompatibilità dell’assessore agnonese Cacciavillani, ora nominato presidente di Molise Dati. Di più. Presto presenteremo la nostra proposta di legge partecipata per il riordino del sistema delle nomine. A fine 2015 il governo regionale marchiato Pd ha fatto una serie di nomine regolate da un unico metodo: accontentare e distribuire poltrone e incarichi a compagni di partito e amici. Ma già dal giorno del suo insediamento, il presidente delle Regione Molise Paolo di Laura Frattura ha conferito incarichi in piena continuità con il passato. Ultimi, solo per scansione temporale, sono la nomina di Manuel Brasiello, fratello dell’ex sindaco di Isernia, all’Agenzia per la Ricostruzione; la proroga della consulenza d’oro all’avvocato Carmela Lalli da 90.000 euro l’anno, che si occupa di società Partecipate dalla Regione e il rinnovo del Cda di Molise Dati (con Dgr 752/2015 ) in cui spicca la nomina dell’assessore e vicesindaco di Agnone dott. Maurizio Cacciavillani in qualità di presidente.
Proprio per la nomina di Cacciavillani, il MoVimento 5 Stelle Molise ha appena depositato una mozione per impegnare il presidente Frattura a “rimuovere ogni situazione di incompatibilità”. Proprio così. Al governatore sembra essere sfuggito che il suo compagno di partito, in base alle disposizioni dell’art. 2 della Legge regionale numero 16 del 2002, appare incompatibile con il ruolo di presidente della Molise Dati in quanto è attualmente assessore nel Comune di Agnone. Nella delibera di Giunta si fa riferimento solo a una legge nazionale, ovvero la 39 del 2013 in materia di inconferibilità e incompatibilità, e non anche alla legge regionale che è ancora vigente. In base a quanto riportato, dunque, l’assessore Cacciavillani dovrà sicuramente fare una scelta: o assessore (ruolo per il quale è stato votato dai cittadini) o presidente di Molise Dati.
La materia delle nomine è la palese dimostrazione che il centrosinistra molisano, pronto a pontificare in epoca Iorio contro i metodi spartitori e tentacolari che perpetrava l’ex governatore, appena ottenuta la maggioranza si è subito servito di quello stesso sistema tanto contestato in passato. Ciò dimostra che pseudo destra e pseudo sinistra rappresentano l’alternativa senza alternanza di un sistema che sta radendo al suolo il Molise e le speranze dei giovani; che insegna ad essere pronti all’incoerenza in virtù di una poltrona. Un sistema per cui conta più una tessera di partito che un curriculum.
In Consiglio regionale il MoVimento 5 stelle ha provato spesso a cambiare il sistema delle nomine, ma tutte le proposte di emendamento sono state sempre sonoramente bocciate dalla maggioranza. Una cosa è certa: ci proveremo ancora. Anzi faremo di più. Nei prossimi giorni metteremo a disposizione di tutti gli iscritti al portale una proposta di legge di riordino del sistema delle nomine di competenza regionale per scrivere insieme agli attivisti un testo che rispetti davvero i criteri di meritocrazia e trasparenza.
Nomine, Molise 5 Stelle: uno scempio da prima Repubblica
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