Il Molise ha conosciuto la pagina più buia della sua storia politica a partire dall’indipendenza dall’Abruzzo. La trasformazione dei Piani Operativi Sanitari in legge dello Stato è stata una violazione dell’autonomia e un sopruso a danno del Consiglio regionale esautorato senza motivo dei suoi poteri.
Per la prima volta nella storia un gruppo politico che siede in Consiglio regionale per rappresentare il popolo molisano e l’Istituzione, con appena 10 persone, ha violato il diritto di ricoprire il ruolo di consigliere regionale rinunciando al dovere di difendere a spada tratta l’autonomia della Regione contro il golpe del governo centrale sulla sanità.
Un atteggiamento che più di ogni altro ha evidenziato il tradimento del mandato elettorale.
La maggiore delusione la si è ricevuta da chi, per dettato costituzionale, rappresenta il Consiglio regionale, lo convoca, lo presiede e ne dirige i lavori. Da chi ricopre il ruolo di super partes e tutela le prerogative dell’assemblea legislativa mi sarei aspettato un atteggiamento diverso: se proprio non si poteva mettere in imbarazzo il presidente della Giunta, reo di aver condiviso il golpe con il governo centrale, il presidente del Consiglio avrebbe potuto continuare a restare assente in assemblea come è accaduto durante tutta la mattinata.
Questo comportamento non può non avere ripercussioni considerando l’appartenenza politica del presidente del Consiglio e del maggior esponente politico a cui egli fa riferimento. Il gruppo Patriciello ha dimostrato di anteporre la difesa ad oltranza di Frattura rispetto ad elementi certamente più solenni dimenticando che il Molise viene prima di ogni altro interesse.
Noi, con chi rinuncia e vota contro la difesa del Molise e delle sue istituzioni, non abbiamo nulla da condividere né possiamo continuare a permettere che tali posizioni ambigue continuino a mantenere il centrodestra immobile in vista delle prossime regionali.
Mi auguro che anche gli altri partiti di centrodestra, a partire da Forza Italia, esprimano una loro opinione su questa vicenda non trincerandosi dietro ad un imbarazzante silenzio su un danno provocato da questo governo regionale a guida Pd che non potrà finire nel dimenticatoio.
Michele Iorio