Nella mia attività politico-amministrativa ho sempre ritenuto importante, e ancor più corretto, affrontare argomenti che hanno peso e possibili conseguenze sul piano istituzionale nelle sedi a ciò deputate e, pertanto, nell’ultima seduta del Consiglio regionale, avendo preso atto, e con me altri colleghi, di una riunione di maggioranza a cui non ero stato invitato, ho ritenuto di dover chiedere ufficialmente, e con me altri colleghi, a chi tale maggioranza presiede, se dovevo ritenermi o meno escluso da essa.
Il Presidente Frattura non ha ritenuto, almeno per il momento, di rispondere nelle sedi istituzionali ma attraverso una intervista alla stampa locale,nella quale ha chiarito che lui non caccia ne esclude nessuno dalla maggioranza, ma che non avendo votato la legge sull’EGAM, il sottoscritto, in modo particolare, avrebbe deciso di “chiamarsi fuori”; anche se non è ben chiaro da che cosa?! …. Dal pranzo, che in quel momento nemmeno sapevo ci sarebbe stato, o dalla maggioranza?!
In conclusione: chiarito che con riferimento alla legge istitutiva dell’EGAM ho presentato vari emendamenti per modificare un testo che ritenevo, come ritengo quello approvato, illegittimo, sia perché frequentemente concede alla Regione di invadere ambiti di competenza degli Enti locali, sia perché presenta considerevoli lacune di ordine giuridico, finanziario e patrimoniale, tali da metterne in discussione l’applicazione; dubitando del fatto che l’EGAM, adesso che è istituito sia divenuto argomento di pertinenza solo di coloro che hanno votato a favore delle legge istitutiva; non comprendendo da cosa mi sarei chiamato fuori, per non aver condiviso la sua strutturazione ed organizzazione, non posso non manifestare il mio dubbio che il Presidente della Giunta, facendo tesoro dell’esperienza del PD a livello nazionale, voglia elevare a sistema il principio per cui “io non ti caccio ma ti costringo ad andartene”.
Vincenzo Niro