Netanyahu: “Metà degli ostaggi a Gaza sono ancora vivi”

(Adnkronos) – "Sulla base delle informazioni che abbiamo, metà degli ostaggi a Gaza sono vivi". E' quanto ha detto Benjamin Netanyahu in un incontro a porte chiuse con la commissione Esteri e Difesa della Knesset parlando dei 97 israeliani ancora in mano ad Hamas, secondo quanto riferisce la radio dell'Esercito, citata da Times of Israel.   Hezbollah attacca Israele in rappresaglia per le esplosioni e i raid mirati dei giorni scorsi, che hanno fatto decine di morti. I miliziani libanesi hanno lanciato 140 razzi e droni, la maggior parte dei quali intercettati, contro la Galilea, colpendo in particolare l'area di Haifa. In risposta all'attacco di Hezbollah le Forze di difesa israeliane hanno condotto una serie di raid sul sud del Libano. Lo riferisce il Jerusalem Post, mentre la radio dell'Esercito e l'emittente Kan hanno confermato che i miliziani libanesi hanno per la prima volta preso di mira dall'inizio della guerra la base Ramat David vicino ad Haifa, che il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant aveva visitato mercoledì scorso, nel pieno delle esplosioni in Libano di cercapersone e walkie talkie, annunciando "una nuova fase della guerra". Israele ha lanciato 400 attacchi contro siti nel sud del Libano la notte scorsa, in due ondate, la prima che ha preso di mira 290 target e la seconda 110. Il ministero della Sanità libanese ha reso noto che tre persone sono rimaste uccise nei raid.  Il lancio di razzi contro il nord di Israele "è la prima risposta ai massacri e alle ripetute aggressioni" dei giorni scorsi, quando decine di persone sono state uccise o ferite in Libano dalle esplosioni di cercapersone e walkie talkie e nei raid a Beirut. Lo ha rivendicato Hezbollah, spiegando di aver colpito anche una base militare e un aeroporto vicino Haifa. "La Resistenza islamica – riferisce il Partito di Dio in una nota – ha attaccato con decine di razzi Fadi 1 Fadi 2 e Katyusha la base militare israeliana e l'aeroporto Ramad David, ad Haifa e razzi hanno raggiunto gli obiettivi in forma precisa e diretta". In risposta ai "massacri" di Israele, Hezbollah afferma di aver attaccato il complesso militare industriale Rafael Advanced Defence Systems, specializzata nella produzione di equipaggiamento elettronico, che si trova a nord di Haifa.  "Se Hezbollah non ha ricevuto il messaggio, vi prometto che lo riceverà", ha dichiarato Benjamin Netanyahu in un video pubblicato oggi su X in cui rivendica che Israele ha "inflitto ad Hezbollah una serie di colpi che non si sarebbe neanche immaginato".  "Siamo determinati a far tornare i nostri residenti nel nord al sicuro alle loro case", ha ribadito il premier israeliano. "Nessun Paese può tollerare che si spari sui propri cittadini, sulle proprie città e noi, lo Stato di Israele, non lo tollereremo. Noi faremo tutto il necessario per ristabilire la sicurezza", ha concluso Netanyahu.  E' salito a 50 il numero dei morti provocati dal raid israeliano di venerdì sulla periferia sud di Beirut, dove è stato colpito un edificio nel quale era in corso una riunione dei vertici di Hezbollah. Sessantasei feriti e undici i dispersi. Lo hanno riferito le autorità della Difesa civile del Libano, secondo cui le squadre di soccorso sono ancora al lavoro tra le macerie alla ricerca di altri eventuali corpi. Questa mattina i soldati israeliani hanno fatto irruzione negli uffici di al Jazeera a Ramallah, in Cisgiordania, ordinandone la chiusura per 45 giorni. Lo ha rivelato la stessa emittente del Qatar, ricordando che a maggio il governo di Tel Aviv aveva ordinato lo stop alle trasmissioni di al Jazeera in Israele perché considerata 'un rischio per la sicurezza'. Hamas condanna la decisione di Israele di chiudere la sede di al Jazeera a Ramallah e afferma che è un tentativo di coprire le sue perdite. In un comunicato il membro del politburo di Hamas, Izzat al-Rishq, afferma che la misura è una "violazione della libertà di stampa, una rappresaglia contro il ruolo dell'emittente nello smascherare i crimini dell'occupazione".  Il comunicato, ripreso da Times of Israel, parla poi di "un tentativo di coprire le azioni della resistenza a Gaza e di Hezbollah che prende di mira le basi militari ben all'interno" del territorio israeliano, aggiunge Al-Rishq esprimendo la solidarietà di Hamas ad al Jazeera.  Intanto un attacco con droni contro Israele dall'Iraq è stato rivendicato dalla coalizione che riunisce una serie di gruppi filoiraniani, mentre le Forze di difesa israeliane hanno fatto sapere di avere intercettato "diversi oggetti aerei sospetti" provenienti dall'Iraq. "I combattenti della Resistenza islamica irachena – si legge in una nota – hanno colpito questa mattina una località strategica nei territori occupati usando i droni", un'operazione condotta "a sostegno del popolo di Gaza". Un drone entrato nello spazio aereo israeliano da est è stato abbattuto dalle difese aeree sulle alture del Golan, ha reso noto l'Idf. Il drone è stato probabilmente lanciato dall'Iraq, da dove le milizie filoiraniane oggi hanno rivendicato attacchi con i droni contro Israele.  Prima dell'alba, sono stati intercettati e abbattuti fuori dallo spazio aereo israeliano due missili, forse cruise, anche partiti dall'Iraq e diretti verso il sud del Golan. Più tardi un altro drone dall'Iraq è stato intercettato mentre era diretto verso il sud di Israele. E' stato abbattuto prima che potesse entrare nello spazio aereo israeliano, riferiscono i militari citati da Times of Israel.  —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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