L’associazione nazionale Net Left aderisce allo sciopero generale della scuola indetto per il 5 maggio da tante sigle sindacali a sostegno della scuola pubblica e contro il disegno di legge del governo cosiddetto “La Buona Scuola”. Riteniamo che questo ddl come altri del recente passato, non inquadri i veri problemi e le soluzioni più idonee per risollevare un ambito tanto importante per un paese quanto è quello della scuola e della formazione in generale.
In particolare contestiamo a Renzi che la scuola sia solo delle famiglie, la scuola è delle famiglie, dei lavoratori, degli studenti, ma anche di tutta la società.
La nostra idea di buona scuola parte dagli investimenti per l’edilizia scolastica, fondi ulteriormente tagliati dalla legge di stabilità, per migliorare gli strumenti a disposizione di professori e studenti, per costruire o modernizzare laboratori e palestre; continua con una maggiore attenzione per l’apprendimento intanto con la diminuzione a 50 minuti delle ore di lezione e valutando la diminuzione delle vacanze estive per gli studenti redistribuendole in maniera più omogenea durante l’anno con istituzione delle vacanze d’autunno e di primavera (come succede in alcuni paesi europei); in terzo luogo siamo per l’abolizione totale dei finanziamenti alla scuola privata e dei privati alla scuola pubblica che sicuramente vorrebbero qualcosa in cambio dei finanziamenti, a meno che non vengano dati direttamente allo stato o alle regioni e quindi per tutte le scuole; il quarto punto riguarda la nostra contrarietà alla scelta dei docenti da parte dei dirigenti scolastici poiché non vi è garanzia di oggettività nella scelta; il quinto punto riguarda la non accettabilità di lasciar fuori dalle assunzioni i precari divenuti insegnanti attraverso i Tfa, i Pas, o concorso pubblico; adeguamento degli stipendi degli insegnanti a quelli europei che pur lavorando un numero di ore uguali o minori guadagnano almeno il 25% in più e diritto alla formazione a carico dello stato, che dovrà preparare sia prima che durante il loro lavoro gli insegnanti, con corsi riguardando metodi di insegnamento, pedagogia dei contesti formali, pedagogia speciale e similari; infine riteniamo fondamentale una legge nazionale per il diritto allo studio che garantisca un reale diritto sia per chi non ha i mezzi economici necessari sia, come i diversabili, per chi ha bisogno di assistenza di altro genere, prevedendo libri forniti in comodato gratuito e altre facilitazioni.
Auspichiamo che la mobilitazione sia ampliata a tutta la società, in quanto che esista una vera buona scuola, non interessa solo a chi vi lavora o a chi vi studia, ma a tutta la società.