Intervista all’ex Presidente della Regione Michele IorioFa più notizia l’immagine di un vip in disgrazia e non l’immagine usuale di una star che firma autografi e riceve premi, deformazione umana derivante dalla voglia innata di commiserare o, ancor peggio, godere delle disavventure altrui. Per i politici le cose non cambiano granché trattandosi di persone che catalizzano comunicazione ed interesse. Rientrare nell’ombra per qualcuno può significare riconvertirsi, per altri significa non sapere cosa fare, per altri lavorare e programmare un percorso di rinascita. Adattando queste osservazioni alla realtà molisana, il personaggio politico per eccellenza, che ha personificato gli ultimi dodici anni di vita regionale ed è ora fuori da incarichi istituzionali, è Michele Iorio.
Come interpreta, lui che ha vissuto l’ultimo decennio a velocità doppia, tra incontri, problemi, sfide elettorali, abbracci sinceri e baci di Giuda, questo periodo decisamente meno facile rispetto a prima?
Incontriamo l’ex presidente in uno studio cittadino, lontano dalle cornici del passato, con l’immancabile sigaro spento, con l’occhio attento e l’espressione vigile di sempre. Nell’anticamera del suo studio continua ad esserci gente: consiglieri in carica, politici di sempre e promesse future che continuano ancora e solo a chiamarlo Presidente. A quanto pare gli amici continua ad averli ma sull’argomento amicizia riteniamo che vada scritto un capitolo a parte.
“ Il motivo della sconfitta elettorale di febbraio va ricondotta appunto a questa azione di persone una volta vicine e collaboratori fidati che ad un certo punto hanno creduto di svoltare con il risultato che sappiamo. Ho fatto la campagna elettorale per le elezioni di febbraio praticamente da solo e, considerando anche i cambi di schieramento dell’ultimo minuto da parte di Udeur e degli uomini di Patriciello il risultato finale di tipo personale non è stato negativo. Errori di strategie che hanno cambiato i rapporti personali che esistevano da tempo e che hanno determinato l’oblio per qualcuno.”
Rapporti personali finiti definitivamente o recuperati in qualche caso?
“ Con qualcuno i contatti sono definitivamente conclusi, con qualcun altro solo sporadici contatti formali, con Ulisse Di Giacomo ci sono stati dei chiarimenti e qualche contatto più stretto.”
Il dopo febbraio ha dato altri cattivi segnali, compresa l’estromissione dal Consiglio regionale per le conseguenze della legge Severino.
“ Avevo, per il bene della regione, e considerando che il livore non aiuta l’azione politico- amministrativa, dato la mia disponibilità per ogni tipo di contributo che potesse servire a chi subentrava al governo del Molise. Ma il sistema Frattura ha accentrato ogni azione, fatto non contestabile, se servisse ad un risultato positivo. Poi è iniziata la campagna di addebito di ogni problema di cui non si conosce la quadra alla gestione politica precedente. Addebiti gratuiti, segno di una mancanza di idee e di programmazione e di una persistente acredine. Ancor più ridicolo far passare per importanti risultati quelli che sono operatività di prassi. Vedi la ricostruzione per il terremoto. L’azione determinante furono i 340 milioni con delibera Cipe grazie ad un’azione diretta con il governo, che hanno portato un impegno di spesa importante per la regione. Anche le azioni da noi messe in atto per l’Arena rientravano in un sistema di intervento che nel tempo avrebbe portato l’azienda a diventare nuovamente competitiva si trattava sempre di un’azienda che restituiva 40 milioni di euro al Pil regionale. Di certo oggi abbiamo un’azienda che non produce, poco appetibile anche per ogni eventuale acquirente. Per la mia situazione personale di esclusione dal Consiglio regionale resto convinto dell’ingiusta applicazione della legge e non aggiungo altro”
In questo periodo vediamo un ex presidente che interviene, quando tirato in causa, con comunicati circostanziati e precisi e che nei momenti di progettualità ritorna in campo.
“ Nella ricostituenda Forza Italia sto dedicando la mia azione politica, alla ricerca di quell’ aggregazione nel centro destra che i molisani richiedono vivamente. Incontro gente, amministratori, sindaci, operatori economici dando il mio apporto e cercando condivisione. Da questa azione sono sicuro verrà fuori il futuro leader del centro destra e perché no il prossimo Presidente della regione.”
F.A.