Nel DDL MONTAGNA lobby di imprese agiscono per cancellare la norma su obbligo reti e connessioni in montagna

“Nei giorni scorsi la Commissione parlamentare che sta esaminando il Disegno di Legge
sulla Montagna ha ritenuto di eliminare l’articolo 10, cancellando in questo modo la norma
relativa ai “Servizi di Comunicazione”. L’effetto di questa decisione produrrà effetti negativi
per i Comuni della montagna italiana che si vedrebbero lasciati al loro destino senza poter
garantire la continuità dei servizi di telefonia mobile e delle connessioni digitali. Infatti, nel
caso di lavori alle infrastrutture stradali e ferroviarie, in assenza di analoghi interventi già
oggetto di finanziamento pubblico viene meno l’obbligo, da parte delle imprese, di portare il
segnale nei comuni montani non coperti.
Le aziende, che hanno fatto pressione perché fosse soppresso l’articolo 10 del ddl hanno
interpretato la norma come un obbligo di copertura laddove non ci sono fondi pubblici. In
realtà, si tratta(va), di un principio politico e di buon senso, che impegna(va) gli operatori ad
intervenire per ottimizzare il lavoro in caso di altri interventi alle infrastrutture di rete,
abbattendo altresì i costi e riducendo il divario digitale.
Dobbiamo prendere atto, purtroppo, che ci sono lobby che agiscono contro i territori montani
e che trovano facilmente sponda tra i parlamentari. Tutto questo, se non ci saranno le
necessarie modifiche al testo votato nella Commissione parlamentare, rischia di aumentare il
digital divide e di vanificare quanto di buono è stato fatto finora nei territori nei quali con
grande fatica è arrivata la Banda Ultra Larga. A questo punto ci auguriamo che in Aula alla
Camera prevalga il buon senso e, in maniera trasversale e nell’unico interesse delle montagne
italiane, tutti i Gruppi parlamentari con il Governo, intervengano per ripristinare l’articolo”.
Lo affermano Marco Bussone – presidente nazionale Uncem – e Candido Paglione –
presidente Uncem Molise.

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