Sabato 18 giugno 2016, a Santa Croce di Magliano, si è tenuta l’Assemblea Regionaledell’Unione Nazionale delle Pro loco d’Italia, chiamata a rinnovare il Comitato Regionale del Molise. Al termine di un ampio e partecipato dibattito che ha visto la presenza di circa 60 pro loco molisane, è risultato eletto alla Presidenza Regionale Unpli Molise Angelo Primiani della Pro loco di Vinchiaturo. L’UNPLI Molise intende divenire un laboratorio attivo e propositivo in grado di fungere da motore di sviluppo per tutti i territori. Per far ciò è necessario ripartire da alcuni punti fondamentali: Una nuova legge regionale per il turismo, Una sede regionale al centro degli interessi, Un laboratorio di idee, Informazione e formazione, Assistenza e sostegno alle pro loco affiliate, Promuovere, presso la Regione Molise, nuove forme di finanziamento per il turismo. Per realizzare tutto ciò, l’Unpli si farà promotore di una conferenza regionale sul turismo, che possa finalmente coinvolgere tutti gli attori che operano in questo settore e che dia vita a proposte condivise da sviluppare nel prossimo futuro. In proposito il neo eletto Presidente in questa intervista chiarisce alcuni punti fondamentali in merito alla importanza delle Pro Loco in Molise.
Angelo Primiani eletto alla Presidenza Regionale Unpli Molise da pochi giorni. Cosa replica a chi dice che le Pro Loco sono in via di declino?
“ La ritengo un’affermazione azzardata. Piuttosto è vero il contrario. Le Pro loco, ed più in generale il terzo settore, rappresentano la parte viva ed attiva di questo nostro paese. In Italia ci sono circa 6000 associazioni pro loco per un totale di circa 600.000 iscritti. In Molise le pro loco affiliate all’Unpli sono circa 80 e rappresentano quasi 5000 volontari. È proprio grazie al lavoro di questi volontari che nei piccoli borghi della nostra regione è ancora possibile fruire di un’offerta turistica ampia, variegata e di qualità. In un periodo come quello attuale, fatto di ristrettezze economiche e di politiche di austerità, le pro loco rappresentano gli unici presidi turistici attivi sui territori locali. In molte realtà, è stato solo grazie al lavoro dei volontari delle Pro loco che si è riuscito a sopperire alle ristrettezze economiche dei singoli comuni riuscendo comunque a garantire una programmazione turistica e culturale di tutto rispetto, riuscendo ad organizzare una moltitudine di eventi in grado di valorizzare il patrimonio locale fatto di storia, arte, cultura, tradizioni ed enogastronomia”.
Nonostante le difficoltà economiche non sono le Pro Loco che mantengono vive le tradizioni regionali?
“Come le dicevo, le Pro loco sono gli unici presidi di promozione turistica attivi ed operanti sul territorio locale. Esse rappresentano la storia della comunità e vanno considerate come custodi di un patrimonio materiale ed immateriale che si tramanda da anni. Eliminando le pro loco si rischia di cancellare un pezzo di storia delle nostre comunità“.
Magari dovrebbero tornare a ricoprire un ruolo più centrale, e riuscire a fare da tramite con le altre associazioni, ugualmente valide, presenti su territorio, cosa pensa a riguardo?
“Sono assolutamente d’accordo! Le Pro loco all’interno di una comunità devono fungere da coordinamento e da catalizzatore per le altre associazioni del territorio. Bisogna saper superare i piccoli campanilismi locali ed iniziare a ragionare secondo logiche di collaborazione e cooperazione“.
In Molise da molti anni si parla di Turismo, che fatto in maniera giusta potrebbe coadiuvare nella ripresa economica, ma nella concretezza poi mancano gli investimenti e l’interesse politico. Quali sono i progetti che l’Unpli metterà in campo in futuro?
“Il turismo può e deve rappresentare il volano di sviluppo della nostra regione. Il primo e fondamentale passo consiste nella riforma della legge regionale sul turismo. A distanza di quasi 30 anni risulta indispensabile ridefinire gli ambiti di azione e di intervento della legge regionale n. 13 del Giugno 1978 sulla “Promozione Turistica”. Risulta indispensabile un adeguamento della normativa anche alla luce del mutamento dell’assetto istituzionale a livello nazionale con la progressiva cancellazione delle province. Il ruolo svolto dagli EPT nella vecchia norma deve essere progressivamente riformato in favore delle pro loco e dei consorzi di pro loco, unici presidi attivi sui territori comunali. Se lei va a visitare uno dei nostri borghi, per ottenere informazioni, si rivolge alle pro loco non certo agli uffici provinciali. Tuttavia l’orientamento della classe politica regionale mi sembra di segno opposto. Basti notare che a livello regionale non esiste un Assessorato al Turismo. Questo la dice lunga sull’importanza che il turismo riveste per la nostra classe dirigente.
Eppure il turismo, se frutto di concertazione, programmazione, e politiche mirate, può generare un effetto moltiplicatore straordinario: può attrarre investimenti, creare occupazione, anche tra i giovani, può stimolare la crescita economica ed arrestare il fenomeno dello spopolamento che tanti comuni stanno vivendo”.
Non solo storia e cultura ma anche talenti, quelli che restano in regione, un giovane presidente come lei punterà anche sui giovani talenti molisani?
“Il Molise è una terra ricca di talenti in tutti i settori. Sentiamo sempre più spesso parlare di giovani molisani che hanno trovato successo all’estero ma le assicuro che ve ne sono altrettanti che hanno deciso di rimanere in questa terra cercando di costruire un futuro migliore. È su questi che bisogna puntare ed investire. È necessario prevedere politiche attive del lavoro, favorire l’autoimprenditorialità e soprattutto trovare il modo per snellire la burocrazia”.
Spesso si è parlato anche di una filiera culturale – turistica con cui valorizzare, anche al di fuori dei confini regionali, il nostro territorio in tutti i suoi aspetti. L’Unpli Molise cosa farà a riguardo?
“Il Molise è una regione piccola ma dalle potenzialità enormi. Abbiamo territori ricchi di storia, tradizioni, cultura e risorse naturalistiche da far invidia alle più grandi realtà. Dobbiamo cercare di inserire questa nostra regione all’interno di reti nazionali e internazionali in grado di attrarre un turismo di nicchia e di qualità. Bisogna puntare sul turismo settoriale: il turismo religioso con i cammini dei pellegrini (via francigena, via micaelica, ecc), il ciclo turismo con la creazione di piste ciclabili attrezzate da sviluppare lungo i sentieri, il turismo storico culturale in grado di attrarre i molisani emigrati all’estero, il turismo sportivo mettendo a disposizione i territori incontaminati e le strutture sportive e ricettive, il turismo enogastronomico mettendo in rete le eccellenze locai e puntando sullo slow food. Come Unpli Molise per il prossimo futuro intendiamo puntare lungo due direttrici: lo sviluppo di politiche in grado di attrarre turisti e valorizzare il Molise al di fuori dei confini regionali; la seconda riuscire a far scoprire il Molise ai molisani”.
Mariateresa Di Lallo