(Adnkronos) – “Quello di oggi è stato un convegno importante. Abbiamo portato la nautica a Firenze, una città dove non c’è il mare, per mettere in risalto il rapporto tra l’arte, i territori e il saper fare italiano e l’industria della nautica”. Così Marina Stella, direttore generale di Confindustria Nautica, a margine della Convention Satec 2024, organizzata da Confindustria Nautica, intitolata ‘Nautica, rinascimento italiano: dalla città delle arti, la Convention delle imprese della filiera della nautica da diporto lancia un piano per la Blue Economy’ e in svolgimento a Palazzo Pucci a Firenze. “Abbiamo esposto i numeri importanti del settore – prosegue Stella – riallacciandoli al driver del turismo e alla necessità della destagionalizzazione dei flussi turistici, di formazione qualificata e manageriale, alla necessità di semplificazione e di accelerazione delle procedure autorizzative e amministrative. Abbiamo commentato i provvedimenti che sono al centro del regolamento di attuazione del Codice della Nautica, che il viceministro Rixi ha promesso sarà pubblicato prima del Salone Nautico, ed esposto le proposte che Confindustria nautica ha inserito all’interno del ddl ‘Blue economy’, avendo qui presente anche la rappresentanza delegata dal ministro Musumeci per le Politiche del Mare”. “Tutti i temi che vogliono mettere a sistema la centralità dell’industria nautica, il suo saper fare e la sua capacità di essere una punta di diamante della bellezza del sistema Paese Italia – conclude il direttore generale di Confindustria Nautica – Il comparto ha visto i dati di esportazione raggiungere il record storico di 4 miliardi. La nautica è un sistema del made in Italy che mette a fattore comune tutte le eccellenze non soltanto del design dell’arredo italiano ma anche della tecnologia e dell’innovazione. Il settore può offrire quindi un contributo allo sviluppo del Paese anche in modo trasversale su altri settori”. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Nautica, Stella (Confindustria Nautica): “Industria legata a territori e saper fare italiano”
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