La sanità in Molise ha urgente bisogno delle proposte e della voce dei medici per funzionare bene e allo stesso tempo i medici hanno necessità di sindacati efficaci che li rappresentino adeguatamente per invertire un processo di smantellamento di un servizio centrale per la tutela di un diritto fondamentale per i cittadini, quello alla salute. Con questo spirito è nata e si è già radicata, su tutto il territorio nazionale,
la Federazione Italiana Sindacale Medici Uniti – Fismu, un’organizzazione nuova e moderna che punta a un netto rinnovamento della cultura sindacale che si propone di avviare un radicale processo riformatore per un “New Deal” della nostra sanità pubblica.
Una sigla che ha subito incontrato il consenso di moltissimi camici bianchi e che è già rappresentativa a livello regionale e che vede la presenza di professionisti di tutti i settori del SSN: medici della dirigenza e della convenzionata, del territorio e dell’ospedale, della pediatria, del 118, della continuità assistenziale, della specialistica ambulatoriale, della medicina di famiglia.
Un sindacato che in Molise è “al femminile”: nel recente congresso, infatti ben 7 dirigenti donne sono state elette nel massimo organo esecutivo, guidato da Ernesto La Vecchia, neo segretario regionale, e da Paolo Di Tommaso e Francesca Scarabeo, ripetitivamente presidente e vice presidente. “Ora dobbiamo rimboccarci le maniche – spiega La Vecchia – e avviare un confronto con le forze politiche
e le istituzioni, senza pregiudizi ma anche senza fare sconti a nessuno.
La sanità in Italia, ma anche in Molise, è in una situazione di crisi, con poche risorse e molti sacrifici sulle spalle di medici che lavorano sotto organico, con turni massacranti e con contratti precari. Con ambulatori saturi di pazienti e Pronto Soccorso, guardie mediche e ambulanze presi di assalto. Spesso oggetto di episodi gravi di violenza. Serve una inversione di tendenza radicale, adeguare le scuole di specializzazione e formazione ai canoni europei, dare spazio ai più giovani, rivedere il fabbisogno programmato e combattere il precariato, dando risposte ai camici grigi. Con queste parole di ordine e proposte nasce Fismu”.
“Una sigla nuova, forte, già solida a livello nazionale e regionale – conclude La Vecchia – un sindacato al femminile con sette dottoresse, dirigenti nell’esecutivo regionale. Un orgoglio per un mondo sindacale sempre declinato al maschile, nonostante l’enorme aumento dei cosiddetti camici rosa nella professione.
Abbiamo cominciato un bel, anche se difficile, viaggio: se non ora quando!”.