Premessa la stima e il rispetto che nutro nei confronti del politico e dell’ uomo Vincenzo Cotugno , consigliere regionale delegato alla programmazione del quale ho potuto apprezzare lo stile e il grande spirito di collaborazione, sono sinceramente dispiaciuto delle dichiarazioni da lui rilasciate in queste ore in merito al piano di viabilità e infrastrutture che abbiamo presentato pochi giorni fa alla stampa. Ammetto che il suo mancato coinvolgimento è stato forse dovuto ad una mia mancanza e per questo chiedo venia, ma va detto che tale piano non è stato il risultato di un incontro tenuto al club degli amici, come lui stesso ha dichiarato, ma è stato il frutto di un anno e mezzo di incontri con gli amministratori, di sopralluoghi e di confronto con i sindaci. Il fine di questo modus operandi è stato proprio quello di dare luogo ad un lavoro equilibrato che tenesse realmente conto delle esigenze del territorio. Dire che Isernia sia fuori dal quadro dei finanziamenti mi sembra un’affermazione francamente eccessiva; alla provincia di Isernia sono stati infatti assegnati quasi 13 milioni di euro per la messa in sicurezza, l’ampliamento e il miglioramento della viabilità ed altri 51 milioni di euro (17 milioni per l’elettrificazione del tratto Isernia – Roccaravindola e 34 milioni per la variante di Venafro), sono stati inseriti nell’eventuale riprogrammazione dei fondi destinati all’autostrada.
Ora, se si parla di equilibri, dovremmo andare anche a verificare la ripartizione dei 44 milioni di euro che, con la delibera passata in giunta alla fine dell’anno, sono stati investiti per il servizio idrico integrato. Detto questo, approfitto della circostanza per ricordare anche Michele Iorio, che ha parlato di un Molise piccolo piccolo per la mancata realizzazione dell’autostrada, che abbiamo ereditato una regione ricca soltanto di parcelle da pagare, di contenziosi, di commissari ad acta, di imprese creditrici e di opere incompiute. Stiamo cercando di restituire dignità al quadro della viabilità e delle infrastrutture di questa regione e lo stiamo facendo, sia per il ferro che per la gomma, in un’ottica di collegamento del Molise alle grandi viabilità nazionali. Ovvio, siamo d’accordo sul fatto che l’autostrada resti una grande opera ma ci corre l’obbligo di un certo pragmatismo rispetto alle prospettive future nell’interesse dei cittadini molisani e non negli interessi di altri. Ecco allora che un intervento come quello sulla variante di Venafro non può certo essere considerato come un’operazione di facciata ma come un’opera che per la nostra regione risulta essere fondamentale e che punta in maniera decisa verso l’autostrada.
Pierpaolo Nagni, Assessore ai LL.PP. Regione Molise